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Cronaca

Contestazioni post derby, 30 tifosi rossoverdi a processo

In aula il racconto dell’ex mister Breda: "Ci fu la protesta, ma nessuna violenza". Verso la sentenza

“La contestazione c’è stata. Ma nessuna violenza”. Questo il senso della testimonianza resa in aula dall’ex allenatore della Ternana, Roberto Breda, chiamato a deporre nel processo a carico di 30 tifosi rossoverdi accusati – tra l’altro – di violenza privata e adunata sediziosa in relazione alle contestazioni che si verificarono a Terni, dopo il derby tra Perugia e Fere del 5 marzo 2016, finito 1-0 per i padroni di casa.

I supporter delle Fere aspettarono il rientro della squadra da Perugia e accolsero il pullman con cori e contestazioni. Secondo le indagini, alle parole, seguirono anche petardi e bombe carta. Ricostruzione che però viene in parte rivista non solo alla luce di quanto deposto in aula da Breda, a anche da alcune relazioni investigative, in base alle quali le proteste dei tifosi rossoverdi non avrebbe mai superato il limite della legalità. “Ci fu una contestazione – ha dichiarato Breda – così come spesso avviene in decine di altre piazze italiane. Ma fu un confronto sobrio”. Che, tra l’altro, si tenne soltanto per pochi minuti all’esterno dell’hotel Garden, per poi spostarsi piuttosto velocemente nei saloni interni all’albergo.

L’udienza è stata dunque aggiornata al prossimo 14 novembre, quando ci sarà la discussione e, probabilmente, la sentenza. I tifosi rossoverdi sono difesi dagli avvocati Lorenzo Filippetti e Laura Chiappelli.

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