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Cronaca

“Nessuna turbativa d’asta”, assolti i vertici del Santa Maria di Terni

L’indagine era partita dall’appalto per il servizio di prevenzione delle infezioni all’ospedale cittadino. La sentenza del Tribunale di Terni: il fatto non sussiste

L’accusa formulata dalla procura della Repubblica di Terni ipotizzava il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Sotto la lente del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Terni era finita la delibera con cui la direzione dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni aveva affidato la fornitura di materiali e la formazione per un progetto sperimentale legato alla prevenzione di infezioni nella struttura sanitaria cittadina.

L’ipotesi investigativa partiva dall’idea che l’affidamento, per un importo di 249mila euro, fosse stato effettuato in maniera diretta ad una azienda lombarda (la 3M Italia di Pioltello, Milano, estranea all’inchiesta) anziché attraverso una gara pubblica. Nel registro degli indagati erano stati iscritti i nomi del direttore generale dell’azienda ospedaliera, Maurizio Dal Maso, dell’ex direttore amministrativo, Riccardo Brugnetta e del responsabile unico del procedimento, Andrea Lorenzoni, oltre ad una quarta persona, uscita in precedenza dall’inchiesta.

Oggi, il gup del Tribunale di Terni, Simona Tordelli, ha pronunciato sentenza di assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste”, ampliando la richiesta del pubblico ministero, Raffaele Iannella, secondo il quale il fatto contestato non costituisce reato.

Fondamentali sono state le memorie difensive con cui gli indagati hanno ricostruito la loro posizione processuale, e nelle quali è stato ribadito di avere “sempre operato nel rispetto completo delle leggi vigenti”, sottolineando come a seguito dell’affidamento del servizio non vi sia stata “alcuna spesa aggiuntiva” e “alla fine della sperimentazione” siano stati “riscontrati una sensibile riduzione delle infezioni ospedaliere e un importante risparmio in termini di giornate di degenza, costi diretti e indiretti legati all’assistenza”.

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