Turismo, “buco nero” da Coronavirus: così le imprese del Ternano rischiano un crac milionario
Alberghi e agriturismo, l’incognita degli stranieri. L’anno scorso sono stati circa 75mila tra Valnerina, Amerino ed Orvietano, per una spesa media giornaliera di quasi 90 euro
L’Orvietano è sicuramente una delle “locomotive” del turismo umbro. La Valnerina, pur scontando gli effetti negativi del terremoto, continua ad essere un gioiello capace di attirare migliaia di visitatori. Sforzi e affari che rischiano di finire nel buco nero aperto dall’emergenza Coronavirus.
Tra le priorità della fase due, ci sarà sicuramente la necessità di stringere la lente sul settore del turismo. Strategico per l’Italia, importantissimo per l’Umbria e per il Ternano che stava, in questi anni, consolidando la sua posizione.
Seppure l’orizzonte appare piuttosto nebuloso e la cornice della ripartenza va ancora tutta definita, uno degli elementi che forse possono essere abbastanza chiari, è che per la stagione estiva che si sta avvicinando, sarà necessario fare a meno degli stranieri. O almeno, di una buona parte di essi.
Secondo i dati dell’Osservatorio regionale sul turismo, nei primi sette mesi del 2019 nel Ternano ne sono arrivati circa 75mila. Più di 55mila hanno scelto Orvieto e il suo comprensorio: quasi 45mila hanno soggiornato in strutture alberghiere, poco meno di 30mila in esercizi extralberghieri.
Il popolo degli stranieri rappresenta circa un terzo del movimento turistico complessivo del territorio ternano. Poco meno di 150mila sono infatti gli italiani che anno scelto questo territorio per le loro vacanze, con una permanenza media – più o meno simile tra italiani e stranieri – di tre giorni a testa.
La Banca d’Italia nell’ultimo dossier relativo alle economie territoriali rileva che ogni straniero nel Ternano per vacanza spende in media circa 88 euro al giorno. Significa che per il territorio l’emorragia ammonta a quasi 17 milioni di uro. Tanto, ma non ancora abbastanza visto che uno studio a cura di Demokopia pubblicato ad inizio aprile dice che in Umbria, tra i mancati incassi del periodo pasquale e il possibile crollo previsto per luglio e agosto si stima una contrazione della spesa turistica a causa del Cvid19 pari a 339 milioni di euro, con una riduzione degli arrivi di turisti pari a 503mila (-20,6% rispetto a quelli stimati senza il Coronavirus) e di 2,8 milioni nelle presenze turistiche (-47,6%). Nel caso delle presenze – rileva ancora l’indagine Demokopia - l’Umbria sarebbe la regione con la più alta perdita percentuale.
Esercizi alberghieri
Amerino:
Italiani - Arrivi 8.709/Presenze 13.500
Stranieri - Arrivi 1.571/Presenze 2.835
Orvietano
Italiani - Arrivi 35.372/Presenze 50.385
Stranieri - Arrivi 35.278/Presenze 48.974
Ternano
Italiani - Arrivi 53.241/Presenze 98.196
Stranieri - Arrivi 7.998/Presenze 23.766
Totale
Italiani- Arrivi 97.322/Presenze 162.081
Stranieri - Arrivi 44.874/Presenze 75.575
Esercizi Extralberghieri
Amerino
Italiani - Arrivi 5.778/Presenze 12.387
Stranieri - Arrivi 1.863/Presenze 10.267
Orvietano
Italiani - Arrivi 27.971/Presenze 54.979
Stranieri - Arrivi 21.581/Presenze 83.946
Ternano
Italiani - Arrivi 19.703/Presenze 59.139
Stranieri - Arrivi 5.087/Presenze 23.225
Totale
Italiani - Arrivi 53.452/Presenze 126.505
Stranieri - Arrivi 28.531/Presenze 117.456