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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia

Asm, l’addio di Ricci apre il valzer delle partecipate. E dietro l’angolo c’è la gara del gas che vale milioni

Le dimissioni dopo un anno e mezzo per approdare ad Umbria Energy, uno dei “giocatori” in campo nella partita che si apre a fine giugno per controllare 92mila utenze e oltre cento milioni di prodotto distribuito

Le dimissioni dell’ingegner Paolo Ricci dalla presidenza di Asm non rimescolano soltanto le caselle delle partecipate del Comune di Terni. Ma aprono una stagione che, almeno sulla carta, sembra ancora più complicata ed interessante. Il primo agosto 2019 scade infatti la concessione che dodici anni fa venne affidata alla società Umbria distribuzione gas spa - costituita da Italgas spa al 45%, da Asm Terni spa al 40% e da Acea spa al 15 % - e che oggi gestisce una rete di quasi 403 chilometri ed ha oltre 50.000 contatori attivi. Con la scadenza dell’appalto si entrerà ufficialmente nell’era dell’Atem, ossia l’Ambito territoriale minimo che, costituito nel 2011, a Terni non ha ancora trovato piena applicazione.

Cos’è l’Atem

Nel 2011, il ministero dello sviluppo economico ha provveduto ad emanare una serie di decreti finalizzati a definire le nuove regole che disciplinano l’organizzazione e l’affidamento delle concessioni del servizio di distribuzione del gas naturale. Con il decreto 19 gennaio 2011, il territorio nazionale è stato suddiviso in 177 ambiti territoriali minimi (Atem) ai quali affidare il servizio di distribuzione gas tramite gara unica. Con successivo decreto ministeriale del 18 ottobre 2011 sono stati determinati i comuni appartenenti a ciascun ambito. Per l’Umbria, gli ambiti previsti sono 3: Perugia 1 (città di Perugia e nord-ovest) costituito da 24 Comuni tra cui Perugia, comune capoluogo di provincia; Perugia 2 (sud e est) costituito da 36 comuni e Terni, costituito da 33 comuni tra cui Terni, comune capoluogo di provincia. L’Atem ternano sconfina nella provincia di Viterbo poiché comprende anche il comune di Bomarzo. Complessivamente, copre una superficie di circa 2.000 chilometri quadrati e una popolazione prossima a 235.000 persone. La rete di distribuzione supera i mille chilometri per circa 92.000 utenze e oltre 102 milioni di metri cubi di gas distribuito.

La gara

Ad inizio dicembre 2018 il Comune di Terni ha individuato la società cui demandare il ruolo di stazione appaltante per la gestione della gara per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale. Si tratta di Terni Reti srl, di cui il Comune di Terni detiene l’intera partecipazione al capitale sociale. Lo scorso 10 aprile, anche il Comune di Orvieto ha deliberato di indicare Terni Reti come stazione appaltante per la gara del gas.

I concorrenti

A detenere gran parte dei punti di riconsegna (oltre 50mila su 400 km di rete) è Umbria distribuzione gas che potrebbe rappresentare una pedina importante sullo scacchiere in cui si muove Acea che ha manifestato l’intenzione di espandersi nella distribuzione gas della regione e che - ancora assieme ad Asm - compone al 50% anche la struttura societaria di un altro degli attori della distribuzione del gas – e dell’energia elettrica – ossia Umbria Energy. Ovvero la società a cui ha scelto di approdare l’ingegner Ricci. Tessere di un mosaico che si va componendo in queste settimane, seppure all’ombra di una incognita importante. Il “boccone” del gas è ghiotto e i player che potrebbero confrontarsi sono molteplici, sia a livello nazionale che europeo. Potrebbe entrare nella partita ad esempio anche Vus com, la srl nata dal Gruppo Valle Umbra Servizi, società pubblica controllata da 22 comuni umbri che attualmente – nel settore gas – conta circa 40.000 clienti e un fatturato prossimo ai 38 milioni di euro.

Considerando che da gennaio ad oggi il prezzo medio di un metro cubo di gas metano ha oscillato fra 20 e 30 centesimi, l’affare è sostanzioso. E va al di là dei semplici nomi che potrebbero finire in questa o quella casella.

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