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Economia oltre la crisi, è Terni la nuova “locomotiva” dell’Umbria

Imprese, timidi segnali di ripresa: le performance della città dell’acciaio più alte della media regionale. I dati della Camera di commercio, il presidente Flamini: servono strumenti per vincere la sfida digitale

Lo champagne per ora deve restare in frigo. Ma i segnali di una timida ripresa ci sono.  E premiano Terni prima ancora che Perugia e il resto dell’Umbria. I dati della Camera di commercio sulla nati-mortalità delle imprese dicono infatti che la crisi tiene ancora stretta la sua morsa. Ma in fondo al tunnel una luce, seppure fioca, si comincia ad intravedere.

I numeri

Al terzo trimestre 2018 il Registro Imprese delle Camere di commercio segna quota 94.375 aziende, con uno scostamento lieve rispetto all’ultimo bilancio al 30 giugno 2018 che segnava 94.358 imprese registrate. A Terni in particolare tra luglio e settembre si registrano 235 iscrizioni a fronte di 167 cancellazioni, il saldo è pertanto positivo per 68 nuove aziende che da luglio operano sul mercato. Il bilancio dei settori fotografa una situazione di sostanziale tenuta, ad eccezione del commercio che resta ancora in terreno negativo (42 iscrizioni tra luglio e settembre a fronte di 64 cessazioni). Saldo lievemente in positivo nei settori dell’agricoltura (+7) e delle costruzioni (+5).

Secondo i dati diffusi da Unioncamere-Infocamere sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel terzo trimestre 2018 ed elaborati dall’Ufficio informazione economica della Camera di commercio di Terni, la perfomance della città dell’acciaio a livello tendenziale registra rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno un +0,31%, mentre il tasso di crescita a livello regionale è fermo allo 0,19%. Un segnale positivo arriva dalla crescita delle società di capitale (+0,77%) indicativo di una economia che cerca di strutturarsi; anche se lo scostamento in positivo è sotto all’1%, stesso trend a livello regionale che segna una crescita dello 0,72% delle società di capitale. In valore assoluto sono 5.508 le società di capitale, 3.847 le società di persone, 11.612 le ditte individuali, 707 le “altre forme” (cooperative e società consortili) per un totale di 21.674 imprese registrate, che in valore percentuale si traduce in un lieve +0,31% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Il commento

“Il tessuto imprenditoriale della nostra provincia continua a risentire degli effetti della crisi - sottolinea il presidente dell’ente camerale, Giuseppe Flamini - tuttavia i terminali della Camera di commercio hanno registrato un lieve incremento nel numero delle iscrizioni. Il valore assoluto in positivo raggiunto dalle società di capitale, che registrano un saldo di 42 unità, è di per sé confortante ma non basta, occorre infatti indagare all’interno di questo saldo per valutare la qualità e le potenzialità delle nuove imprese, ma anche la portata di quelle che hanno chiuso i battenti”. Secondo Flamini, per sostenere la crescita “occorrono nuovi strumenti e misure per aiutare i giovani e gli imprenditori ad investire nel cambiamento, penso soprattutto alla sfida del digitale”. Due sono le misure che mette a disposizione la  Camera di commercio di Terni  per favorire l’ingresso nel digitale: in ambito formativo sono in corso le pause intensamente digitali, lezioni di un’ora gratuite  a cura del Pid (Punto impresa digitale), la prossima in calendario giovedì orttobre 25 sul tema “l’obbligo della fatturazione elettronica verso i privati”, mentre sul fronte del sostegno economico è aperto fino al 24 novembre il bando che offre voucher digitali per progetti di innovazione tecnologica e a sostegno degli investimenti.

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