Tubificio di Terni: “Fase ancora incerta e complicata. Criticità e perplessità sul tema del rilancio”

Le sigle sindacali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic hanno terminato il ciclo di assemblee con i lavoratori del Tubificio di Terni. Al termine del confronto i sindacati hanno espresso le loro perplessità sul futuro del polo ternano: “Le assemblee hanno preso atto dello stato della trattativa in ordine al piano di rilancio dell’azienda ad un anno dallo scorporo da Acciai Speciali Terni. I lavoratori affronteranno questa fase ancora incerta e complicata con il senso di responsabilità che li ha contraddistinti in questi ultimi 12 mesi”.

Secondo le sigle: “Nonostante le aperture dell’aziende sul numero degli esuberi e sulla volontarietà del riassorbimento in Acciai Speciali Terni, permangono criticità e perplessità sul tema del rilancio. Il piano degli investimenti, ancora da definire, sulle linee di produzione e su nuove produzioni, attualmente caratterizza il piano di rilancio come piano di ristrutturazione, che da un lato vede una riduzione dei costi che viene concentrata sul costo del lavoro e quindi sui lavoratori e dall’altro lato una contrazione dei mercati della componentistica delle auto con motore termico dove si dovranno trovare volumi e spazi persi in passato, in mercati altamente competitivi, dove l'azienda è impegnata a recuperare”.

Le considerazioni finali: “L’impegno e il senso di responsabilità dei lavoratori manifestato nelle assemblee ci induce a non opporci a questo piano. Vigileremo in questi mesi, per riprendere la discussione alla fine del primo trimestre del 2024, dove saranno chiariti volumi, andamenti economici e carichi di lavoro sugli impianti, solo in quel momento potremmo dare un giudizio compiuto”.