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Imprese e successi, ecco Smile project: "Sfidiamo la crisi con un sorriso”

Quattro soci e sedici dipendenti, in meno di quindici anni l’azienda ternana ha raddoppiato il fatturato. “Facciamo meccanica di precisione applicata alla cura dentale. Ma ogni pezzo è unico”

L’unica cosa che la tecnologia non potrà fare è asciugare quella goccia di sudore freddo che ha imperlato la fronte di chiunque si sia mai seduto sulla poltrona di un dentista. Per il resto, macchinari innovativi, software all’avanguardia e materiali sempre più futuristici hanno permesso ad ogni settore di fare passi da gigante. “Però, ogni nostro pezzo è unico”.

SAM_7243-3La Smile Project nasce nel 2004 dalla intuizione di quattro soci: Giorgio Casali, che ricopre la carica di presidente, Riccardo Casali, Massimo Tacchia e Leonardo Federiconi. A loro si aggiungono i sedici dipendenti che attualmente lavorano nell’azienda della zona industriale di vocabolo Sabbione, a Terni.

“La svolta – racconta Federiconi – è arrivata tra il 2005 ed il 2006 con l’introduzione di diverse innovazioni tecnologiche”. Cambiano i macchinari, cambiano i materiali da lavorare, si arriva ad una “filiera produttiva più snella”. Cambia, insomma, il modo di lavorare.

Ai tradizionali calchi, molti dentisti oggi hanno sostituito dei file che ricostruiscono la bocca del paziente grazie alle immagini riprese attraverso degli scanner intraorali. “A volte – ci inviano delle fotografie tramite whatsapp per farci vedere il lavoro che dobbiamo realizzare”.

La “commessSAM_7246-3a” arriva al reparto accettazione e poi da qui smistata a seconda delle esigenze: c’è la sala gessi, la cad cam, si lavora attraverso sofisticati software che riescono a ricostruire lo stato della bocca del paziente dalla situazione iniziale fino al risultato ottenuto grazie alle protesi o agli interventi di ortodonzia. In alcuni casi particolari, gli apparecchi ortodontici vengono realizzati con la stampa 3d per ottenere delle attrezzature in grado di sostituire i fastidiosi – e antiestetici – apparecchi tradizionali. Chi ne ha mai portato uno, può capire di cosa si sta parlando.

“Possiamo intervenire sui materiali con un grado di precisione altissimo”, grazie alle macchine ma anche grazie alle qualità professionali di chi i software li programma e le macchine le fa funzionare. Di chi insomma mette le mani su zirconio, titanio, cromo cobalto o di chi modella la ceramica, sfogliando il gradiente dei colori per rivestimenti che siano quanto più simili all’originale.

“Abbiamo una quarantina di clienti nel centro Italia”, dice Federiconi. Qualche vip? “Mah, ricordo che una volta realizzammo delle protesi per il sultano del Brunei che era in cura presso un nostro cliente di Roma”. Protesi, non ci sarebbe bisogno di sottolinearlo, d’oro.

La sfida alla crisi passa insoSAM_7247-3mma per un sorriso, anche se le cose non scorrono sempre su un binario perfetto. “Sosteniamo costi importanti, dobbiamo fare i conti con una burocrazia che molto spesso ci complica la vita e contrastare una forte concorrenza”. Che, a volte (molte volte) è sleale. “Ci sono molte attività, anche a Terni, che non rispettano le regole. Non c’è un albo, non c’è un tariffario. E spesso – ricorda Federiconi - manca anche chi controlla. Il risultato è un mercato al ribasso, anziché un’asta al rialzo”.

Però è anche vero che materiali di scarsa qualità, tecniche produttive non così raffinate e professionalità ridotte rischiano di lasciare l’amaro in bocca a chi le sceglie. Mentre un sorriso, un po’ come un diamante, è per sempre.

   

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