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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Ast, Cgil contro Fismic: si vuole rompere l'unità sindacale

Nel mirino le dichiarazioni social di un delegato della rsu delle acciaierie sulla convocazione del tavolo al Mise: "Sconcertante, forse colpa del caldo"

Tensione tra sindacati dopo l'incontro in Regione sulle sorti delle acciaierie di Terni. Nel mirino della Cgil finisce lo sfogo su Facebook del delegato della Fismic nella rsu di Ast, Marco Bruni.

sconcertante – scrive la Cgil di Terni – leggere che, a nemmeno 24 ore dall’incontro di ieri, un coordinatore di una sigla sindacale presente in prima persona alla riunione, oggi esca pubblicamente rivendicando come positiva la data e il percorso proposto dal Mise, contestando in pratica le preoccupazioni evidenziate da tutti. Peraltro sarebbe utile ricordare al sindacalista in questione che la sua sigla, insieme ad un’altra, non è neanche convocata alla riunione del 13 settembre, in quanto nell’intestazione della missiva compaiono solo Fiom-Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Ugl. Non sappiamo - aggiungono - se serve un’ulteriore verifica nelle sigle sindacali per capire chi parla e a che titolo nelle riunioni ufficiali, ma di certo se l’unità di intenti dovesse essere confermata, non ci resta che annoverare l’uscita del coordinatore sindacale come una conseguenza del caldo estivo".

La Cgil torna a definire "inadeguata" la convocazione al Mise del 13 settembre. "Le preoccupazioni - dicono - sono condivise da tutto il fronte sindacale e riguardano sia la tempistica, con altri  40 giorni di attesa, sia il livello dell’interlocuzione. La convocazione è stata infatti inoltrata dal funzionario delegato per la gestione delle crisi, ma ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni non sta affatto vivendo una crisi finanziaria o di mercato, poiché quella che stiamo attraversando è una fase di passaggio con un nuovo player che potrebbe modificare la posizione del nostro Paese rispetto alla produzione di acciai speciali a livello europeo. Una situazione che con lo stato di crisi c’entra davvero poco».

«Per questi motivi – prosegue la Cgil – il percorso avviato, pur con le criticità riscontrate, deve servire per fare in modo che il presidente del Consiglio dei ministri e il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico si adoperino per rendere l’incontro del 13 settembre utile, a partire dalla presenza a quel tavolo di ThyssenKrupp e non solo di Ast, oltre a quella di un esponente del Governo, per affrontare i nodi politici della vicenda. Presenza, quest’ultima, sollecitata più volte dal sindacato anche in passato, con i precedenti presidenti del Consiglio. Dal dibattito che si è sviluppato durante il tavolo è emersa comunque una certa unità di intenti, sia delle istituzioni che delle sigle sindacali presenti. Concordia che però sembra già volgere al termine, almeno per qualcuno, che su Facebook si è evidentemente lasciato andare considerazioni che collidono non poco con quanto concordato da tutti".

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