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Economia

Le imprese ternane “snobbano” l’economia 4.0

Le opportunità del “cassetto digitale”, ma lo utilizzano solo 5 aziende su 100. La Camera di commercio: enormi potenzialità poco sfruttate

Hanno superato quota mille gli accessi al cassetto digitale da parte delle aziende con sede o unità locale in provincia di Terni. La percentuale di adesione è del 5,2 % sul totale delle imprese registrate presso la Camera di commercio di Terni. Questi i dati registrati e aggiornati in tempo reale al 6 febbraio 2019  e corrispondono agli imprenditori che hanno colto l’opportunità di entrare nell’economia 4.0 aprendo il cassetto digitale della propria azienda dalla piattaforma impresa.italia.it. In dettaglio: sono state 1.133 le imprese che sono entrate nel cassetto e hanno scaricato 1.662 documenti.

“I dati aggiornati ad oggi, sei febbraio – spiega il segretario generale della Camera di commercio, Giuliana Piandoro – ci dicono che sono oltre mille gli accessi al cassetto, un dato incoraggiante ed in crescita rispetto ad un anno fa ma le enormi potenzialità del cassetto non sono ancora sfruttate appieno dai nostri imprenditori, solo una piccola percentuale di imprese infatti lo sta utilizzando”.

Il cassetto digitale si apre con una “chiave”. Una Cns (ossia una smart card o chiavetta usb) che consente l’identificazione certa dell’utente in rete e permette, a chi ha una carica all’interno di un’impresa, di firmare digitalmente documenti informatici oltre che accedere in rete a tutti i servizi della pubblica amministrazione. In lieve crescita anche il numero delle Cns rilasciate dagli sportelli del registro imprese dell’ente camerale: nel 2018 sono state 1.588, nel 2017 il dato è di 1.484 chiavi rilasciate.

Dentro il cassetto c’è tutta la vita di un’impresa: bilanci degli ultimi tre anni, documenti anche in inglese, il numero dei dipendenti, il capitale sociale, visura dei soci, visura ordinaria completa (non c’è ancora quella storica ma ci stanno lavorando), gli ultimi tre bilanci d’esercizio. E poi tutti gli atti: fusioni, statuto etc.  Non solo. Il cassetto è più completo rispetto a quello che l’imprenditore troverebbe facendosi stampare, e pagare, una visura allo sportello, come ad esempio le pratiche presentate al Suap.

Un cassetto pesante dunque, pieno di documenti, ma “leggero” tanto da essere portato nello smarthphone. Nel giro di pochi secondi dal proprio cellulare l’imprenditore apre il cassetto e in tempo reale scarica un pdf di quello che gli serve e può anche condividerlo. Un passaggio fondamentale questo, che trasforma il cassetto digitale per l’imprenditore in una vera “rivoluzione” con effetti immediati nella vita quotidiana.  Se si è ad esempio in fila in banca e ci si accorge allo sportello che manca un documento, a quel punto si accede dal cellulare al cassetto digitale e in pochi minuti a costo zero, grazie al servizio gratuito offerto dalla Camera di commercio, si accede all’informazione che ci occorre. O per l’imprenditore che è all’estero, se si ha una necessità immediata di accedere ad una visura, può averla in tempo reale anche in lingua inglese.  

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