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Economia

Le imprese non hanno fiducia nei giovani, comandano sempre più i "vecchi"

I dati della Camera di commercio di Terni: cresce il numero degli amministratori di aziende over 50, gli under 35 quasi tutti imprenditori di sè stessi

Impresa, largo ai...vecchi. Il sistema imprenditoriale umbro non sembra avere grossa fiducia nelle nuove generazioni e sono sempre meno gli amministratori di impresa over 50. Lo dicono di Unioncamere Umbria, elaborati dalla Camera di commercio di Terni, che anche regione certificano un trend che si osserva a livello nazionale. 

Negli ultimi 5 anni, tra marzo 2013 e marzo 2018 le cariche di amministratore nelle imprese sono cresciute di circa 553 unità, ma continuano a diminuire i giovani coinvolti nelle "stanze dei bottoni". Nella fascia di età 30-49 anni si registrano 3.462 amministratori in meno negli ultimi 5 anni. Mentre si registrano 2.538 amministratori in più che hanno tra i 50 e i 69 anni e addirittura 1.632 capitani d’impresa in più di oltre 70 anni.

A Terni, secondo i dati del Registro Imprese, sono state 99 le aziende "over 35" nate tra aprile e giugno su un totale di 343 che hanno aperto i nel secondo trimestre dell’anno. Dunque quasi una nuova impresa su tre è "giovane".  A livello regionale, le imprese giovanili nuove iscritte raggiungono le 372 unità tra aprile e giugno, mentre il focus sul bilancio semestrale ne fotografa 7.563 registrate in tutta la regione. Delle 99 imprese che si sono iscritte tra aprile e giugno, ben 78 sono ditte individuali, 18 società di capitali e 3 società di persone. "Dati che evidenziano come rispetto alla media delle imprese - commentano dalla Camera di commercio - quelle giovanili scontano una fragilità maggiore dal punto di vista patrimoniale". Le aziende over 35 operano maggiormente nel commercio e nell’agricoltura. A livello congiunturale si registra inoltre una contrazione del 2,9% rispetto al secondo trimestre del 2017. Per capirne il peso complessivo nel sistema imprenditoriale umbro si consideri che rappresentano l’8% del totale delle imprese registrate (ultimo dato aggiornato disponibile al 30 giugno 2018), un’incidenza non cosi marcata dunque e comunque in linea con il resto del Paese (a livello nazionale la percentuale è del 9,1%).

“Una difficoltà quella dei giovani di intraprendere la scelta d’impresa che caratterizza i nostri ragazzi - commenta il presidente della Camera di commercio di Terni, Giuseppe Flamini - e che trova un riscontro in tutto il resto del Paese. Le uniche regioni in cui il dato supera il 10% sono quelle meridionali. Non siamo certo di fronte ad un dinamismo imprenditoriale. In Calabria le imprese guidate da giovani raggiungono quasi il 13 per cento, ma si vedano anche i dati di Basilicata, Campania e Sicilia. Qui la disoccupazione giovanile raggiunge livelli talmente preoccupanti che davvero la scelta d’impresa rappresenta una forma di autoimpiego per questi ragazzi”. “Un fenomeno però che contiene in sé degli elementi pericolosi per il sistema imprenditoriale perché spesso questo tipo di impresa cioè frutto di una impossibilità di accedere al lavoro dipendete, porta con sé scarsa capitalizzazione, scarsa formazione imprenditoriale e a volte anche scarsa motivazione, con le conseguenze che tutti noi possiamo immaginare”.

“Qui in Umbria la situazione resta sotto controllo ma non c’è dubbio che occorre fare di più per sostenere e incentivare la voglia di fare impresa da parte dei giovani – aggiunge il segretario generale, Giuliana Piandoro – il nostro impegno come Ente camerale è quello di sostenerli nella formazione e non solo. Da poco il Ministero ci ha comunicato che la Camera di Commercio di Terni è stata riconosciuta Soggetto Attuatore qualificato dall’Ente Nazionale per il Microcredito per la formazione e l’accompagnamento alla creazione d’impresa. Un servizio che offriamo gratuitamente a tutte le imprese costituite da non più di cinque anni”.

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