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Economia

Terremoto alla Treofan Terni, l’annuncio: “Mettiamo in vendita il sito di piazzale Donegani”

L’annuncio dell’amministratore delegato Manfred Kaufman alle organizzazioni sindacali e Rsu riunite in call conference

Una settimana di grande tensione per Treofan che si conclude con un vero e proprio ‘terremoto’. Dopo lo sciopero, i presidi effettuati anche a Battipaglia da una delegazione di lavoratori, è arrivata la comunicazione dell’amministratore delegato Manfred Kaufman. Il dirigente riunitosi in call conference con le organizzazioni Sindacali e le Rsu, ha annunciato l’intenzione del gruppo proprietario Jindal di mettere in vendita il polo chimico di piazzale Donegani.

Un fulmine a ciel sereno giunto in un momento cruciale e di forte preoccupazione e che di certo non faceva presagire elementi rassicuranti. Ai sindacati l’amministratore avrebbe lamentato una sorta di ‘perdita di fiducia’ anche a causa dello sciopero messo in atto dai lavoratori. Nel contempo Kaufman avrebbe altresì avanzato un’apertura sulla sua dichiarazione di vendita facendo intuire l’esistenza di un ‘piano’ definito dallo stesso come “un’opportunità per il sito”.

La presa di posizione del sindacato è durissima: “Avevamo capito da subito le intenzioni di Jindal - afferma  Doriana Gramaccioni segretario generale Uiltec Umbria - Sin da subito siamo stati ostacolati nelle nostre azioni propositive e di tutela per il sito di Terni. Ci siamo sempre chiesti come mai un amministratore delegato abbia sempre ‘snobbato’ lo stabilimento ternano, un atteggiamento incomprensibile nonostante il nostro sito venga giudicato da più parti ‘profittevole’ per l’alta qualità della produzione. La tendenza al depotenziamento ci è sembrata subito palese e inaccettabile. E ci ha sempre reso sospetti anche l’atteggiamento elusivo dell’amministratore delegato davanti alla disponibilità manifestata dalla Regione Umbria al Ministero di trovare tutte le soluzioni utili per dare prospettiva industriale al sito ternano. Un altro comportamento incomprensibile, se non dettato da una precisa volontà che forse vuole vedere la parola ‘fine’ sulla testa di tanti lavoratori, l’ennesimo colpo al territorio ternano e umbro.

“Siamo del parere – prosegue – che per Terni si poteva trovare una soluzione diversa da Battipaglia. Peccato si sia arrivati a questo punto, forse è mancata un’azione unitaria forte e in grado di far cambiare idea ai vertici Jindal. Di questo non possiamo che rammaricarci. Adesso, come Uiltec, daremo massima attenzione a quanto l’Ad definisce ‘un’opportunità, se davvero esiste un piano, chiediamo di metterlo nero su bianco al più presto. È chiaro che resta anche da capire cosa accadrà specialmente con gli impegni che erano stati assunti al MISE. Per noi – conclude Gramaccioni – il sito di Terni è fondamentale non solo per Treofan, ma per tutta l’intera filiera chimica del territorio”.

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