rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Turismo, la “giungla” degli abusivi. Ma nessuno controlla

Sono 600 le strutture extralberghiere “ufficiali” nel Ternano, gli annunci sono oltre duemila. Il report della Regione: in un anno 73 ispezioni e 3 provvedimenti

Turismo, abbiamo un problema. O meglio, al tema principale legato a come sviluppare il settore, se ne aggiunge uno che coinvolge chi già tenta di fare business con l’accoglienza sul territorio. Ma trova poca “sponda” in chi dovrebbe garantire la legalità. Ecco perché.

Il sommerso

I dati diffusi nei mesi scorsi da Federalberghi Umbria Confcommercio probabilmente non sono aggiornati e quindi disegnano una realtà in “difetto”. Ossia: la situazione denunciata relativamente al sommerso turistico potrebbe essere migliorata, ma anche drasticamente peggiorata.” Secondo i dati Istat – rileva l’associazione di categoria relativamente al mese di aprile 2017 - nella provincia di Terni ci sarebbero 600 esercizi extralberghieri. Su Tripadvisor se ne contano invece ben 1.134 e 1.023 sul portale Airbnb (erano 773 nel 2015 e 517 nel 2014). Difficile, quindi, stabilire quanto pesa davvero la ‘shadow economy’ sul territorio. Certo è che, a ricavi che facilmente si immaginano consistenti, non corrispondono apporti equivalenti in termini di contributi per l’erario e di sostegno all’occupazione e al reddito”. Federalberghi evidenzia la questione del sommerso perché “non si tratta di alloggi condivisi in quanto il 76,15% degli annunci sul portale Airbnb è riferito ad appartamenti interi, in cui non abita nessuno. Non si tratta di attività occasionali visto che l’84% degli alloggi è in vendita per oltre sei mesi l’anno” e non si tratta nemmeno di piccoli redditi dal momento che “il 55% degli annunci è pubblicato da host che gestiscono più di un alloggio”.

Comune per Comune

Il territorio più interessato dal fenomeno è quello dell’Orvietano, ma il resto della provincia non sfugge a quella che sembra ormai un’abitudine. Per quanto riguarda Orvieto, ad aprile 2017, il portale Airbnb riporta 208 inserzioni: +22,35% rispetto a dicembre 2015. Sul totale degli annunci, il 72,12% si riferisce ad intere abitazioni; l’83,65% sono disponibili per più di sei mesi; il 60,1% delle inserzioni è pubblicato da host che mettono in vendita più di un alloggio. Amelia è il secondo Comune in provincia di Terni per rilevanza del fenomeno del sommerso nel turismo. Ad aprile 2017, il portale Airbnb riporta 120 inserzioni: +34,8% rispetto a dicembre 2015. Sul totale degli annunci, l’80% si riferisce ad intere abitazioni; l’87,5% sono disponibili per più di sei mesi; il 58,3% delle inserzioni è pubblicato da host che mettono in vendita più di un alloggio. Il Comune di Terni si piazza al terzo posto, ma segnala anche un tasso di incremento estremamente significativo. Ad aprile 2017, il portale Airbnb riporta 103 inserzioni: +51,47% rispetto a dicembre 2015. Sul totale degli annunci, il 65,05% si riferisce ad intere abitazioni; il 76,7% sono disponibili per più di sei mesi; il 78,64% delle inserzioni è pubblicato da host che mettono in vendita più di un alloggio. Anche Narni segnala una crescita accelerata del fenomeno del sommerso turistico. Ad aprile 2017, il portale Airbnb riporta 85 inserzioni: +57,40% rispetto a dicembre 2015. Sul totale degli annunci, il 65,70% si riferisce ad intere abitazioni; l’87,06% sono disponibili per più di sei mesi; il 42,35% delle inserzioni è pubblicato da host che mettono in vendita più di un alloggio.

E i controlli?

Quello del sommerso, insomma, sembra essere un fenomeno tutt’altro che nascosto. Che interessa sicuramente il modo degli operatori, ma che non stimola l’attenzione di chi dovrebbe invece mantenere la legalità. Questa è l’impressione che si ha sfogliando il report realizzato dalla Regione Umbria nell’ambito delle analisi periodiche legate alla valutazione dell’impatto sulla legislazione in materia di turismo. Il dossier dice infatti che – a livello regionale – in merito ai controlli sull’abusivismo, solo il 55,43% dei comuni umbri ha risposto alle richieste di Palazzo Donini (51 municipi sui 92 totali). “Di questi – è scritto nel report - 24 Comuni hanno comunicato di non aver effettuato controlli e 27 hanno specificato sia i tipi di controllo effettuato che l’esito. Dai dati trasmessi, emerge che nel 2017 sono stati effettuati complessivamente 270 controlli: 255 su strutture ricettive e 15 su agenzie di viaggio e turismo. I controlli effettuati dai Comuni hanno dato luogo a 4 provvedimenti, pari al 1,48% dei controlli effettuati ed hanno evidenziato 2 attività abusive”. Un goccia nel mare, che diventa ancora più diluita se la lente si stringe sulla situazione del Ternano: 9 i Comuni che hanno effettuato i controlli (c’è Orvieto, mancano Terni, Narni ed Amelia) per un totale di 73 attività ispettive. Che hanno portato a 3 provvedimenti. Il resto è sommerso.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Turismo, la “giungla” degli abusivi. Ma nessuno controlla

TerniToday è in caricamento