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Regionali Umbria 2019

Regionali: dopo il voto si apre il toto giunta, i ternani in lizza per un posto a Palazzo Donini

Lo schema della presidente Tesei: due assessori alla Lega, uno per Fratelli d’Italia e Forza Italia e uno alla lista civica. C’è chi spera per un pass all’ultimo minuto per il consiglio regionale. Cambiano anche gli equilibri nel Comune di Terni

Due assessori alla Lega, uno a testa per Fratelli d’Italia e Forza Italia, un assessorato alla lista civica a sostegno della presidente Donatella Tesei. Fino a qui lo schema. Ora si tratta di scrivere i nomi dentro le caselle.

Una settimana di riposo e riflessione per la neo governatrice dell’Umbria, premiata dal plebiscito uscito dalle urne di domenica, e trattative febbrili che tengono in ansia i partiti. Fatte le elezioni c’è da comporre la squadra di governo. E in lizza per un posto a Palazzo Donini c’è anche Terni.

Il Carroccio farà sicuramente conto su Valerio Mancini, consigliere uscente, vicepresidente del consiglio regionale e mister preferenza della Lega. Per lui, una delle poltrone dell’esecutivo sembra essere assicurata. C’è da capire chi sarà il secondo esponente del partito di Salvini. I rumors indicano l’avvocato ternano Daniele Carissimi che potrebbe occupare la casella dell’ambiente dato il curriculum professionale che può vantare. Sembra però che nell’elenco dei papabili ci sia anche Paola Fioroni, nome sul quale la presidente Tesei si è spesa molto in campagna elettorale e che potrebbe essere destinata a coprire il settore sociale.

Fratelli d’Italia sembra intenzionata a rivendicare la presidenza dell’assemblea legislativa, che molto probabilmente andrà a Marco Squarta. In consiglio assieme a lui, la narnese Eleonora Pace. Non “scorrerà” in Fd’I l’elenco degli eletti, condizione questa che si verifica soltanto nel momento in cui un consigliere nominato assessore rassegna le proprie dimissioni dall’assemblea legislativa. Fratelli d’Italia sta ragionando su un nome “tecnico” da indicare per la giunta: Roberto Caforio, avvocato e presidente di Aucc, oppure Michele Fioroni, attuale assessore nella giunta Romizi a Perugia e spin doctor della campagna elettorale della senatrice Tesei.

Elemento questo da tenere in considerazione, perché – nel caso in cui ad esempio Mancini, Carissimi o Fioroni dovessero entrare in giunta e dimettersi dal consiglio – la Lega piazzerebbe altre pedine. Ci sperano l’assessore ternano Enrico Melasecche ma anche Manuela Puletti, giornalista altotiberina.

Ma ci spera anche Laura Pernazza: se il primo degli eletti di Forza Italia, Roberto Morroni, dovesse fare questa scelta, il partito azzurro non solo raddoppierebbe la sua quota in Regione ma garantirebbe una rappresentanza al Ternano – e, in particolare, all’Amerino – che altrimenti non ci sarebbe, con possibili conseguenze e ripicche dagli esiti tutti da verificare.

Sembra sicuro il posto in giunta per Paola Agabiti Urbani, prima – ed unica – degli eletti nella lista civica Tesei presidente.

Nomine e poltrone avranno riflessi condizionati sugli equilibri politici di mezza Umbria. E non solo. Tesei dovrà infatti lasciare il suo posto al Senato della Repubblica, ma in questo caso la sostituzione sarà automatica con il primo dei non eletti.

Più delicati gli equilibri da mantenere, ad esempio, a Terni. Il sindaco Leonardo Latini dovrà sicuramente rimpiazzare l’attuale assessore alla scuola, Valeria Alessandrini, che entra in consiglio regionale. Con l’incognita di dover affrontare un rimpasto ancora più complicato nel caso in cui anche Melasecche (lavori pubblici) dovesse “vincere” un biglietto per Perugia. Quali le alternative? Bisognerà capire se i sostituti saranno sempre esponenti del Carroccio – soluzione probabile dato il risultato elettorale della Lega – oppure se torneranno sul tavolo le richieste avanzate a suo tempo da Fratelli d’Italia o se, ancora, e magari in ragione di altri equilibri da sostenere, qualcosa venga fuori anche per Forza Italia.

Se poi, proprio il partito azzurro riuscisse a far entrare in Regione anche Pernazza, allora si aprirebbe un altro scenario: quello del voto anticipato nel Comune di Amelia, la cui scadenza naturale sarebbe la primavera 2021. Se così fosse, a giugno 2020 si voterebbe ad Attigliano (qui le urne sono certe visto l’ingresso del sindaco Daniele Nicchi in consiglio regionale) e ad Amelia. Un’altra campagna elettorale e un paio di comuni da assegnare. Si ricomincia.    

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