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Dalla Luna all'Italia, ecco il Terni Film Festival 'Popoli e Religioni'

Anteprima del festival organizzato dalla Diocesi e dall'Istess, il direttore artistico Arnaldo Casali: "Potrebbe essere l'ultima edizione, i soldi a disposizione sono pochi ma sarà lo stesso un grande festival". Aperta una sottoscrizione per la salvezza

"Potrebbe essere l'ultima edizione del festival ma questo non ci impedirà di realizzare un festival in grande stile". Le parole sono di Arnarlo Casali, direttore artistico del festival "Terni Popoli e Religioni film festival". C'è 'amarezza', nelle sue parole, ma non sconforto "perché, spiega, è nota a tutti la situazione economica di chi organizza, tutti volontari, e di chi offre fondi, tra crisi del Comune e della Diocesi, entrambi alle prese con i dissesti finanziari: quest'anno il budget è dimezzato, ma noi resistiamo e faremo aanzi ancora meglio". L'anno scorso il festival è costato 70mila euro, ad oggi vi sono appena 32mila euro,  il Terni film festival ha intanto ottenuto un finanziamento di 4.500 euro dall’ufficio di presidenza di Palazzo Donini, 10 mila euro dal ministero dei Beni culturali e 17 mila dalla preziosa Fondazione Carit. Altri fondi arriveranno dall’associazione di volontariato San Martino ma lo staff organizzativo che fa capo alla Diocesi ternana e all’Istess (Istituto di studi teologici e storico-sociali) conta anche sul buon cuore di appassionati di cinema con un crowfunding, la raccolta fondi tramite piattaforma online. Quanto al Comune di Terni, rappresentato dal vicesindaco Andrea Giuli, più che concedere spazi gratuiti al momento non può fare. Inoltre si spera anche in qualche sponsor. Casali lancia infatti un appello: "Il festival è di tutta la città e mi appello al cuore dei cittdini per 'salvarlo', apriremo nelle prossime ore una sottoscrizione per chiunque volesse offrire un proprio contributo.  La 15esima edizione del festival 2019-2020 in sostanza "si trasformerà – è stato detto da Stefania Parisi, presidente dell’Istess - in un seminario filosofico con laboratori dedicati alle scuole di ogni ordine e grado.  Due focus caratterizzeranno il festival che quest’ anno è dedicato al primo uomo sbarcato sulla luna: il volontariato, inteso come risorsa culturale imprescindibile e il focus sull’ Italia. “Dopo aver attraversato ed esplorato le tante culture del pianeta - ha detto Arnaldo Casali, direttore artistico del festival - era doveroso soffermarsi sull’Italia e le nostre radici in quanto si sente il bisogno di integrare gli italiani che non conoscono la propria identità e temono la diversità”. Ci sarà anche un concorso specifico sul volontariato che coinvolge attivamente - ha sottolineato Francesco Venturini, presidente dell’associazione San Martino di Terni – 6 milioni di italiani.” “Dalla bozza di programma che ho avuto modo di leggere – ha dichiarato l’assessore alla cultura del Comune di Terni Andrea Giuli – il festival appare più avvincente e coinvolgente del solito mettendo in campo iniziative di vasto ambito. Se c’è un rammarico – ha sottolineato Giuli – è quello di non poter contribuire economicamente alla riuscita di questo importante evento”.  “Si tratta di un festival cinematografico internazionale per la città e della città che ha bisogno del contributo di tutti - ha sottolineato anche il vescovo Giuseppe Piemontese - per cui mi appello alla sottoscrizione".Proprio il vescovo ha coniato il titolo del festival: "First Man". Un ampio spazio della rassegna sarà dunque riservato all’anniversario del primo sbarco sulla Luna con proiezioni collegate e tante curiosità.

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