“Destinazione non umana”, sul palco del Manini di Narni arriva la compagnia Fort Apache Cinema Teatro
Dopo il successo avuto in occasione del debutto nazionale al Teatro India di Roma e attualmente in tournée nazionale, domenica 19 febbraio alle 21 sbarca al Teatro Manini di Narni “Destinazione non umana”, spettacolo della compagnia Fort Apache Cinema Teatro, ultimo progetto produttivo che vede coinvolti attori ed ex detenuti formatisi all’interno delle carceri di provenienza ed oggi professionisti di cinema e palcoscenico.
La compagnia, inserita ormai da tempo nel circuito distributivo nazionale e nei progetti di ricerca e formazione di Sapienza Università di Roma, è diretta da Valentina Esposito, autrice e regista impegnata da quasi vent’anni nella conduzione di attività teatrali, dentro e fuori i penitenziari italiani.
Sette cavalli da corsa geneticamente difettosi condividono forzatamente la vecchiaia in attesa della macellazione. Nel gioco scenico e drammaturgico, l’immaginifica vicenda di bestie umane diventa pretesto per una riflessione profonda sul tema tragico della predestinazione, della malattia, della morte, della precarietà e brevità dell’esistenza, della responsabilità individuale rispetto alle scelte maturate nel corso della vita.
Valentina Esposito descrive così il nuovo lavoro: “Destinazione non umana è una favola senza morale, amara e disumana quanto può esserlo una fiaba, costruita sulle solitudini alle quali ci costringe il tempo che viviamo e sul pensiero della morte, sul vuoto lasciato da chi se n’è andato, sul dolore, la rabbia, la paura. Sullo sforzo bestiale di vivere contro e nonostante la certezza della morte. Il destino di ogni bestia è scritto prima di nascere. Ci sono i cavalli a consumo umano, quelli da allevamento, destinati sin dall’inizio alla macellazione, alla produzione di alimenti, allo squarto, allo sgozzo, al dissanguamento, alla carne. Corpi docili, domati, addomesticati, addestrati a procedere verso la morte. E poi ci sono quelli a destinazione non umana, quelli che nascono per le corse, le scommesse, i giri di soldi, le droghe, il doping, le medaglie, il plauso del pubblico, la scena. Sempre a rischio di cadere e di essere abbattuti. E di tornare comunque al macello, per via illegale e clandestina. Il gancio dell’ammazzatora pende su tutti, sia che si aspetti la morte nel box di un allevamento intensivo, sia che arrivi dopo un’esistenza da campione. Tutti con lo sguardo basso, chiuso dai paraocchi fra le linee della propria esistenza, a giocare a immaginare la vita per illudersi di dimenticare la morte”.
Fort Apache Cinema Teatro è l’unica compagnia teatrale italiana stabile costituita da attori ex detenuti oggi professionisti di cinema e palcoscenico. È diretta da Valentina Esposito, autrice, regista, docente universitaria. Realizza produzioni teatrali e cinematografiche e collabora con Sapienza Università di Roma in progetti di ricerca e formazione. Nel 2016 esce il film per il cinema Ombre della Sera, regia di Valentina Esposito, candidato al Nastro d’Argento 2017. Nel 2018 Marcello Fonte, attore stabile della compagnia, vince la Palma d’oro al Festival di Cannes e degli European Film Awards di Siviglia come miglior attore protagonista per il film Dogman di Matteo Garrone. Nel 2019 la compagnia debutta al Teatro India di Roma con lo spettacolo Famiglia che porta il gruppo all’attenzione del pubblico e della critica nazionale, con tournée in molte città italiane. Nel 2020, produce con Jumping Flea S.r.l. il docufilm Fort Apache, selezionato presso importanti festival cinematografici europei ed extraeuropei. Nel 2022, dopo due anni di pandemia, la compagnia torna in scena allo Spazio Rossellini e al Teatro India di Roma con la nuova produzione Destinazione non umana attualmente in via di distribuzione.