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Coronavirus in Umbria, il report della Regione: metà dei deceduti ultra 80enne e con patologie

L’analisi della direzione regionale Sanità mostra come quella degli uomini tra i 52 e i 70 anni di età sia stata la fascia più colpita. Tra le 76 vittime 37 quelle già affette da altre malattie

Sul numero di vittime dovute all’emergenza Coronavirus aveva già provato a fare chiarezza l’Inps, che attraverso un’analisi della mortalità generale nel periodo di epidemia ha mostrato come nel primo bimestre del 2020 i decessi siano stati inferiori a quelli attesi e che la situazione è poi “esplosa” a marzo.

Una fotografia confermata in qualche modo ora anche dal rapporto dell’Istat intitolato “Impatto dell’epidemia di Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente nel primo quadrimestre del 2020”, che dimostra come – rispetto all’andamento dei decessi per il complesso delle cause nel primo bimestre 2020 in confronto al 2015-2019 e quello nei mesi di marzo e aprile 2020 - nel mese di marzo ci sia una importante rottura delle tendenze alla diminuzione della mortalità ravvisabile a inizio 2020, mentre nel mese di aprile ricomincia la tendenza alla diminuzione.

Isolando i dati riferiti all’Umbria, si passa da una diminuzione dei decessi dell’8,8% a gennaio-febbraio 2020, rispetto alla media dello stesso periodo 2015-2019, ad un aumento del 7,4% nel mese di marzo e a una diminuzione nel mese di aprile del 3,6%. Numeri dai quali si può intuire che l’epidemia da Covid19 ha avuto una sua “fiammata” anche nel cuore verde d’Italia, pur se in maniera decisamente meno forte rispetto a regioni colpite più duramente come la Lombardia.

Ancora più nel dettaglio si entra poi grazie al report della direzione regionale Sanità pubblicato dal Corriere dell’Umbria, che spiega come 37 dei 76 pazienti positivi deceduti dall’inizio dell’emergenza fino al 3 maggio avevano delle patologie croniche preesistenti (in alcuni casi anche più di una) anche se in assenza di autopsie è impossibile stabilire se le morti siano state causate da queste o direttamente dal Covid: 10 delle vittime avevano dei tumori attivi, 21 erano affetti da malattie cardiovascolari e 9 da malattie respiratorie croniche, mentre 5 erano affetti da diabete mellito e 6 da malattie neurologiche croniche.

Interessanti poi anche i dettagli sull’età e sul sesso delle vittime (la più giovane aveva 52 anni): se la metà dei deceduti era ultra 80enne, la fascia più colpita è stata quella degli uomini tra i 52 e i 70 anni (34 decessi a cui si aggiungono i 15 relativi agli uomini ultra 80enni per un totale di 49). Meno colpita la popolazione femminile: 4 decessi nella fascia tra i 52 e i 70 anni a cui si aggiungono i 23 relativi alle donne sopra gli 80 anni di età.

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