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Via libera ai test anti-Covid nei laboratori privati dell’Umbria: ecco come funzioneranno

Protocollo della Regione: le analisi dovranno essere prescritte dal medico e l’esito dell’esame dovrà essere comunicato alla Usl di riferimento

La definizione del protocollo da parte della Regione Umbria per l’esecuzione dei test sierologici presso i laboratori privati della Regione dà il via libera agli esami anti-Covid per tutti i cittadini.

In base al documento che delinea l’attività delle strutture private, il test per rilevare la positività al Coronavirus dovrà essere eseguito dopo la prescrizione di un medico e l’esecuzione dell’esame deve avvenire “nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza e protezione, definiti dal laboratorio, per evitare la diffusione del contagio”. Inoltre, deve essere raccolto il consenso informato del soggetto all’esecuzione del test e alla trasmissione dei risultati ai servizi dell’azienda sanitaria locale ai fini del controllo epidemiologico e di sanità pubblica.

“In caso di positività (sia per IgM, che per IgG, che per IgM+IgG) – è specificato nel protocollo - si deve invitare il soggetto a rientrare al proprio domicilio e quindi a mantenere l’isolamento, anche dai propri familiari, mentre il laboratorio che ha effettuato il test sierologico deve immediatamente segnalare il caso positivo al servizio di igiene e sanità pubblica competente per i provvedimenti del caso; la tracciabilità della prestazione deve essere garantita anche per i test sierologici rapidi in immuno-cromatografia. Inoltre è richiesto un referto firmato, contenente le specifiche del test utilizzato”.

L’esito dell’esame, sia positivo che negativo, deve essere comunicato all’azienda sanitaria tramite inserimento nei sistemi informatici regionali di biosorveglianza.

Il documento prevede inoltre la costituzione di un comitato per il controllo e monitoraggio dell’attuazione di tutte le disposizioni e dei risultati dei dati elaborati dal sistema di sorveglianza, inoltre sarà soggetto a rivalutazione in relazione all’ evoluzione degli scenari epidemiologici e delle conoscenze scientifiche e in base all’esito del monitoraggio previsto dal decreto del ministero della salute del 30 aprile scorso “Emergenza COVID-19: attività di monitoraggio del rischio sanitario connesse al passaggio dalla Fase 1 alla Fase 2”.

Al momento, sono almeno due i laboratori privati che hanno annunciato la possibilità di eseguire i test. A Terni il Centro Jacaroni ha iniziato a raccogliere le prenotazioni alla fine della scorsa settimana.

Su Perugia è invece il Chirofisiogen Center di Ponte San Giovanni che già a metà aprile aveva anticipato la volontà di avviare le attività di screening.

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