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Coronavirus, Donatella Tesei: “Danno di immagine per l’Umbria”. La reazione dopo il report di Ministero e Iss

La governatrice si rivolge ai cittadini: “Ogni umbro con i mezzi a sua disposizione può comunicare a tutta l’Italia la realtà di una terra bellissima, tranquilla e sicura”

Una reazione ferma e decisa, a seguito della diffusione del monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore Sanità che indicavano l’Umbria tra le tre regioni sotto la lente di ingrandimento. La governatrice Donatella Tesei punta il dito sul report diffuso nella giornata di sabato 16 maggio soffermandosi sul: “Famigerato” indice Rt ossia il rischio di trasmissione pari a 1,23, secondo i dati forniti dal report settimanale.

“Siamo all’assurdo, al paradossale. Una regione l’Umbria, che vede 94 persone positive al coronavirus su una popolazione di quasi 900 mila abitanti" afferma Tesei: "Solamente due pazienti in terapia intensiva, una curva dei guariti in forte ascesa e quella del numero dei contagiati a picco, ma che viene incredibilmente indicata come una regione a rischio”.

Il motivo preponderante

“Perché? – si domanda la governatrice - Perché tra gli indicatori utilizzati c’è il famigerato indice Rt che adotta un meccanismo di confronto dei numeri dei contagi settimanali il quale va a penalizzare proprio le regioni che sono nella fase di coda del contagio, che hanno numeri bassi in termini assoluti, ma che appaiono alti in termini percentuali. Una formula le cui lacune, per chi vive come noi la fase di uscita dal contagio, sono evidenti. Tra l’altro i nostri nuovi rari casi, ormai da 10 giorni ad un passo dallo zero, provengono da screening mirati che stiamo facendo proprio per evitare cluster”.

“Quello che sta subendo l’Umbria – rimarca la presidente - è un danno di immagine ingiusto per una regione che ha gestito in maniera virtuosa la Fase 1 e che è pronta a ripartire, proprio forte del suo sistema sanitario ed al numero dei contagiati. A questo, tutti noi, dobbiamo dire no. Ci dobbiamo battere – sottolinea - affinché l’immagine dell’Umbria sia tutelata e venga comunicata la situazione reale, quella che vede una terra dove il contagio è sotto controllo e che si presenta sicura per i suoi cittadini e per i turisti che vorranno raggiungerci. In tal senso siamo in partenza con una campagna di comunicazione mirata. Ma ogni umbro, con i mezzi a sua disposizione, può comunicare a tutta l’Italia la realtà di una terra bellissima, tranquilla e sicura”.

Le azioni adottate

“Come Regione – rende noto - abbiamo scritto al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità per rivedere le modalità con cui viene formulato il giudizio sulla situazione delle regioni. Un giudizio che non può prescindere da tutti i fattori, come il numero di contagi in rapporto agli abitanti, i posti ospedalieri occupati rispetto a quelli disponibili, l’eventuale presenza di focolai. Non abbassiamo la guardia – conclude la presidente Tesei - continuiamo a rispettare le regole, soprattutto del buon senso, quelle che hanno contribuito a fare della nostra regione una terra sicura. E non permettiamo capovolgimenti della realtà”.

Raffaele Nevi: "Stupore condiviso"

“Condivido lo stupore della presidente Donatella Tesei. Come è possibile mettere l'Umbria, insieme a Molise e Lombardia, tra le Regioni da monitorare? I numeri dei contagi giornalieri di questi giorni mi sembrano molto chiari”. L’onorevole Raffaele Nevi, sulla scia delle dichiarazioni della governatrice, interviene sul tema mainstream del momento: “Fa bene per questo la Presidente Tesei a tutelare il nostro territorio e a chiedere spiegazioni a chi di dovere.

Non è possibile assistere a questo allarmismo generato da un nuovo indice RT che fa male all'immagine della nostra regione.
Spero che gli scienziati modifichino questi parametri perché è assurdo far passare la nostra regione come una di quelle più a rischio”

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