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“Una rete per condizionare i concorsi”, su Sanitopoli spunta l’ipotesi della associazione per delinquere

Chiuse le indagini a carico di Marini, Bocci e Barberini, la procura: impartivano direttive affinché i concorsi pubblici venissero manipolati a favore dei candidati indicati da loro stessi

Quaranta pagine per descrivere i (presunti) comportamenti illeciti di 45 persone coinvolte nell’inchiesta sulla gestione dei concorsi nella sanità umbra.

È stato notificato oggi l’avviso di conclusione delle indagini da parte dei pubblici ministeri Mario Formisano e Paolo Abbritti a carico dell’ex governatrice Catiuscia Marini, dell’ex sottosegretario all’interno, Gianpiero Bocci e dell’ex assessore alla sanità, Luca Barberini, contestando il reato di associazione per delinquere.

Secondo la Procura di Perugia Marini, Barberini e Bocci avrebbero creato “una vera e propria rete di sistema attraverso cui condizionavano gran parte dei concorsi pubblici gestiti dall’Azienda ospedaliera di Perugia e da altre aziende sanitarie umbre, impartivano le direttive attraverso i vertici aziendali di nomina politica, affinché i concorsi pubblici venissero manipolati a favore dei candidati indicati da loro stessi”.

Una parte dell’inchiesta è già finita in tribunale con il processo a carico di Gianpiero Bocci, Maurizio Valorosi ed Emilio Duca.

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