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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Comune, scoppia la “guerra” delle assunzioni. Brizi e D’Acunzo: prima abbassare le tasse

I consiglieri del gruppo misto puntano il dito contro l’assessore Bertocco, ex compagna di partito in Forza Italia: l’incremento di personale costerebbe due milioni di euro. La replica di Bertocco: azioni speculative e di fantapolitica

Si fa fatica a credere che soltanto cinque mesi fa erano tutti nella stessa lista, quella di Forza Italia. In ordine di preferenze: Sonia Bertocco (320), Federico Brizi (248) e Valeria D’Acunzo (198). Nel frattempo, qualcosa deve essere successo. Fatto sta che oggi si trovano su fronti diametralmente opposti. Pur facendo parte della stessa maggioranza. È la politica, bellezza.

Ma tant’è. Soltanto un paio di giorni fa, l’assessore comunale alle risorse umane, Sonia Bertocco, diffonde il via libera del ministero dell’interno al piano di assunzioni di palazzo Spada. SI tratta di 60 posizioni che dovranno essere ricoperte entro il 2020 e una volta riequilibrato il bilancio. “Una buona notizia”, dice l’assessore. Senza immaginare la reazione che avrebbe scatenato nei suoi ex compagni di lista.

Il Comune assume: incarichi richiesti e stipendi previsti

Brizi e D’Acunzo non sembrano essere dello stesso parere. “Nei prossimi giorni chiederemo chiarimenti all’assessore al personale - dichiarano i consiglieri che nel frattempo sono confluiti nel gruppo misto - sul nuovo piano del fabbisogno dell’Ente che costituisce la base per 60 nuove assunzioni. Il gruppo misto ritiene che con un ente in dissesto, che ha dovuto alzare tutte le tassazioni nei confronti dei cittadini ternani e aumentare sensibilmente i costi dei servizi, la priorità principale sia proprio quella di diminuire la pressione fiscale, di accorciare, per quanto possibile, la permanenza nel dissesto. Per quanto riguarda il personale, il Comune di Terni ha già 740 dipendenti che devono essere messi nelle condizioni migliori di lavorare. L’Amministrazione deve utilizzare pienamente le risorse e le professionalità che ci sono, in un’ottica inclusiva, di collaborazione, senza marginalizzazioni che finiscono solo per penalizzare i servizi ai cittadini. Pertanto, ad eccezione delle insegnanti per le scuole comunale, riteniamo inutile la stragrande maggioranza delle 60 assunzioni previste. Riteniamo ancora più superflui proclami e annunci di difficilissima attuazione che non avrebbero alcun effetto se non quello di creare illusioni nei tanti, nei troppi, disoccupati ternani. Questo incremento di personale, infatti, avrebbe per l’ente un costo di quasi due milioni di euro, una cifra peraltro sulla parte corrente. Oltretutto questi annunci di nuove assunzioni sono in contraddizione con le azioni che altri assessori e pezzi dell’Amministrazione comunale stanno portando avanti sul fronte del contenimento dei costi del personale. In questi giorni abbiamo letto infatti le dichiarazioni dell’assessore alle Partecipate che è fermamente intenzionato a contenere i costi delle risorse umane nelle aziende pubbliche a controllo comunale, ad iniziare da FarmaciaTerni dove viene ipotizzato un risparmio addirittura di 600mila euro”.

Giugno sembra essere decisamente lontano.

La replica dell'assessore

A stretto giro di posta, arriva la replica dell'assessore Bertocco, affidata ad un post su facebook.
"Leggo un comunicato di due consiglieri ex forzisti, per la verità mai visti negli ultimi due anni nei molteplici eventi politici e visti solo in rare situazioni in consiglio comunale dal mese di luglio 2018. Ai due suggerisco, prima di scrivere fatti non corrispondenti alla verità che creano solo confusione e rappresentano da parte di chi li alimenta solo chiare azioni speculative di fantapolitica: informatevi, venite in Comune, confrontatevi, analizzate i dati e vedrete che non si tratta di personale in più ma di sostituzioni di personale che andrà in pensione senza il quale si fermerebbe la macchina amministrativa. Vi aspetto con piacere in ufficio, ammesso che abbiate realmente interesse di comprendere le dinamiche di un ente (Comune) rispetto a quelle di una azienda (società partecipate)".

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