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Blocco della produzione alle Acciaierie di Terni, bordate su Comune e Regione: inerzia assoluta

Le opposizioni in consiglio comunale: sindaco e governatrice completamente inadeguati, chiediamo alle rappresentanze parlamentari di attivarsi per capire quale futuro potrà avere Ast in ThyssenKrupp

Ast frena la produzione, i sindacati suonano l’allarme e le opposizioni lanciano la carica contro Comune di Terni e Regione Umbria: “In una fase così complicata, sindaco e presidente di Regione risultano completamente inadeguati, mentre proprio loro avrebbero il dovere di raccordarsi con le istituzioni nazionali al fine di cercare soluzioni per condurre la fabbrica verso nuove opportunità”.

Le bordate portano la firma dei gruppi consigliari di Senso civico, Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Terni immagina che, in una nota congiunta, fanno una serie di riflessioni dopo che da viale Brin sono stati comunicati i dati relativi alla produzione del mese di maggio (47.000 tonnellate totali, inferiori rispetto alle previsioni) annunciando una serie di fermate agli impianti e la prosecuzione della cassa integrazione.

“Assistiamo con preoccupazione all'inerzia assoluta delle istituzioni locali dinanzi al blocco della produzione di Ast a pochi giorni dell’apertura forzata dello stabilimento in pieno lockdown. Neanche poco tempo fa il sindaco di Terni si vantava del cambiamento del rapporto fra istituzioni locali e multinazionali. A noi pare - proseguono i quattro gruppi consiliari - che questo territorio continui a subire in modo passivo qualsiasi decisione che arrivi da viale Brin senza mai mettere in conto gli interessi della città e dei lavoratori”.

“Una timidezza e pavidità politica senza precedenti, di cui già i ternani hanno avuto prova nella fase della riapertura dello stabilimento dopo la sospensione della produzione per l’emergenza Covid. In quell’occasione, il sindaco di Terni e la presidente di Regione sono stati assolutamente assenti su ogni fronte, giocando, soprattutto il primo, ad uno scaricabarile pericoloso sulle spalle della città”.

“Chiediamo alle rappresentanze parlamentari – è l’appello delle opposizioni - di attivarsi per capire quale futuro potrà avere Ast in ThyssenKrupp nel settore degli acciai speciali quale unico produttore del gruppo e come le perdite annunciate potranno essere gestite in una multinazionale orientata a rimettere ordine sul piano finanziario. Ci associamo alle preoccupazioni espresse unitariamente da tutte le sigle sindacali - proseguono i gruppi consiliari - e riteniamo che i giorni di fermata dovrebbero essere utili a ripensare la fabbrica, dall’organizzazione del lavoro ai cicli produttivi, fino alla riconversione sostenibile dei prodotti e delle produzioni. Siamo vicini - concludono i gruppi di Pd, Senso civico, M5s e Terni immagina - ai lavoratori e alle lavoratrici dello stabilimento e alle loro famiglie in questo momento di forte preoccupazione”.

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