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Comune di Terni: "Il sindaco Latini chiarisca su smontaggio Telfer e studio Napoletti"

A seguito delle dichiarazioni rilasciate da Fabrizio Dominici i consiglieri comunali del Pd si rivolgono al primo cittadino

I consiglieri comunali del Partito Democratico Francesco Filipponi, Valdimiro Orsini e Tiziana De Angelis, chiedono chiarimenti al primo cittadino di Terni Leonardo Latini. Nello specifico fanno riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Fabrizio Dominici, in particolare modo su due passaggi, nella giornata in cui gli sono state revocate le deleghe: “Abbiamo chiesto, insieme a tutte le opposizioni al sindaco e alla maggioranza di centrodestra  di spiegare nell’aula del consiglio comunale le motivazione che hanno portato il primo cittadino a ritirare le deleghe a un assessore di primissimo piano come quello al Bilancio e alle Partecipate – sostengono Filipponi, De Angelis ed Orsini- Il sindaco si è nascosto dietro al voto della sua maggioranza che ha detto no alla trattazione del punto all’ordine del giorno dello scorso consiglio comunale.
Ma almeno su due aspetti il sindaco Latini dovrebbe essere chiaro nei confronti del consiglio comunale e della città. Ci riferiamo alle dichiarazioni che l’assessore Dominici ha rilasciato nella giornata del ritiro delle deleghe. Dominici ha fatto due passaggi che spiccano più di altri: lo smontaggio della Telfer, lanciando ombre sul percorso amministrativo seguito; i rapporti con lo studio Napoletti, collega del sindaco Latini. In questo caso Dominici si è limitato a dire che i rapporti politici con il sindaco nascono in quello studio al quale è legato con rapporti di lavoro che sempre Dominici dice di essere sicuro che proseguiranno ancora”.

I consiglieri comunali si pongono le seguenti domande: “Sindaco e assessore avevano dunque una attività lavorativa in comune?. E su vicende non confliggenti con la loro attività di amministratori pubblici?. I rapporti in quello studio sono confliggenti o meno per eventuali nomine pubbliche da parte del sindaco?. Al protocollo del comune di Terni risulta, infatti, la domanda del collega di studio per la nomina di amministratore di Terni Reti.
Non abbiamo paura di porre questi interrogativi al sindaco, non abbiamo paura delle rappresaglie dell’assessore Melasecche. Facciano pure tutti gli esposti che vogliono alla Corte dei conti che peraltro, sul dissesto, ha già tutto quello che è stato trasmesso a marzo 2018 dal commissario prefettizio. Noi continueremo a chiedere se un consiglio comunale democraticamente eletto dai Ternani possa essere governato tramite chat tra l’assessore Melasecche e la commissaria politica Saltamartini, se questo costituisca un motivo di dignità per l’assemblea cittadina e soprattutto per il sindaco stesso".

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