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Comune di Terni, lo sprone di Gentiletti al Partito democratico: “Serve una classe dirigente all’altezza”

Elezioni al Senato, il capogruppo di Senso Civico torna sul post social che ha provocato un intenso dibattito: “Con uno sforzo in più, avremmo potuto vincere almeno a Terni città”

Le elezioni suppletive che si sono tenute in sessanta comuni dell’Umbria hanno permesso alla candidata del centrodestra Valeria Alessandrini di affermarsi con il 53,74% dei voti validi, seguita da Maria Elisabetta Mascio (38,03%), Roberto Alcidi (7,49%) ed Armida Gargani (0,74%).

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Il capogruppo di Senso Civico Alessandro Gentiletti, nel commentare l’esito della tornata elettorale che vale un posto in Senato per l’ex assessore del Comune di Terni, ha evidenziato un passaggio che ha suscitato curiosità e dibattito. “Spiace constatare ancora una volta che non tutti abbiano fatto ciò che potevano, a partire dal Partito democratico, che prima le ha chiesto di candidarsi e poi non è pervenuto”.

“Cosa è mancato? Una classe dirigente all’altezza”

“Ritengo che quello democratico sia un grande popolo, ma che manchi una classe dirigente capace di raccoglierne la forza ed esprimerla nell’interesse di tutta la città. La mia considerazione quindi – afferma il capogruppo a Palazzo Spada di Senso Civico - è uno sprone perché finalmente nasca una classe dirigente che sia alla sua altezza. Personalmente, non ho visto una classe dirigente di quel partito in grado di comprendere e raccogliere la portata effettiva di questa sfida, che ha visto per la prima volta unite tante forze, civiche, socialiste, di sinistra e moderate, alla fine insieme. Con uno sforzo in più, avremmo almeno potuto vincere a Terni città, dove Elisabetta Mascio già alle regionali arrivò prima della sua lista. Penso – dichiara Gentiletti - che un simile risultato avrebbe avuto un significato politico dirompente. Questo credo, quindi, che sia mancato e manchi: una classe dirigente all’altezza. Mentre con tutte le altre forze politiche e civiche abbiamo dimostrato di essere pronti ad un dialogo aperto, intenso e alla ricerca di un punto di incontro comune, altrettanto non mi sembra sia emerso altrove. Ripeto, questo è uno sprone più che una critica”.

Il risultato di Maria Elisabetta Mascio

“Giudico positivo il risultato elettorale di Elisabetta Mascio. Si è spesa personalmente ed è riuscita a far convergere molti su di lei, nonostante le difficoltà iniziali. Ha saputo perfettamente rappresentare la sua natura di donna non di apparato, cittadina del territorio, concreta e dialogante. Credo – evidenzia Gentiletti - che da qui non si debba tornare indietro, ma si debba ripartire. Il dialogo non deve cessare e neanche la voglia di provare a stare insieme per costruire un grande campo dell’alternativa, che vada dalle forze socialiste e di sinistra a quelle moderate. Per fare ciò, serve che tutti siano consapevoli che nessuno può vantare il diritto di egemonia sugli altri. Che ogni comunità è essenziale all’altra e che l’obiettivo finale deve per tutti venire prima di quelli personali. Per questo – conclude il capogruppo - è necessario uno sforzo collettivo di tutti per mettere da parte l’io”.

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