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Concorsopoli, l’Anticorruzione “stana” la giunta regionale: i dirigenti devono essere spostati

Il “valzer” dei funzionari e i passi indietro di Palazzo Donini, ecco la delibera dell’Anac. De Vincenzi (Umbrianext): gli incarichi devono ruotare

Riforme e controriforme, a mettere ordine ai piani alti di Palazzo Donini ci pensa una delibera dell’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, che interviene con alcune “Linee guida in materia di applicazione della misura della rotazione straordinaria”, varate il 29 marzo scorso. Poco prima che lo tsunami di “concorsopoli” si abbattesse sulla sanità e sulla politica dell’Umbria.

LEGGI – Valzer dei dirigenti a Palazzo Donini

Un paio di settimane dopo, nel pieno dell’inchiesta che ha “terremotato” l’Umbria, l’esecutivo di Palazzo Donini varò una mini rivoluzione che modificava la mappa del potere e i ruoli dei dirigenti della giunta regionale.

LEGGI – Orlandi torna al suo posto

Una settimana più tardi, da Palazzo Donini arrivò lo stop e Walter Orlandi, indagato nella maxi inchiesta della procura della Repubblica di Perugia, veniva rimesso al suo posto come direttore generale della sanità umbra.

Ora, a meno di una settimana dal dibattito che in aula dovrà decidere le sorti dell’amministrazione regionale (il 7 maggio si discutono le dimissioni presentate dalla presidente Catiuscia Marini) a gettare nuova luce sulla vicenda è il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (gruppo misto – Umbrianetxt). “I dirigenti Orlandi, Carloni, Fontana e Tomassini devono ruotare negli incarichi. Con la delibera di giunta regionale 486 del 19 aprile scorso – spiega De Vincenzi - la giunta contravviene clamorosamente alla misura straordinaria prevista dall’articolo 16 comma 1 del decreto legislativo 165/2001 per i dirigenti indagati”.

De Vincenzi sostiene dunque che “la rotazione dei dirigenti indagati ‘s’ha da fare’. E anche in fretta. A prescriverlo è l’articolo 16, comma 1, del d.lgs 165/2001 che è confermato, e precisato, dalla delibera dell’Autorità nazionale anticorruzione numero 215 del 26 marzo 2019 circa la rotazione straordinaria dei dipendenti della pubblica amministrazione, che a pagina 17 specifica: l’avvio del procedimento penale o disciplinare per condotte di natura corruttiva (…) non può che intendersi riferita al momento in cui il soggetto viene iscritto nel registro delle notizie di reato di cui all’articolo 335 del codice di procedura penale”.

Secondo De Vincenzi si tratta dunque di “un passaggio che dirime ogni dubbio circa ‘l’intoccabilità’ dei nostri dirigenti regionali e oltrepassa ogni eventuale ricorso circa l’inattuabilità della rotazione per motivi contrattuali. Insomma: Orlandi, Carloni, Fontana e Tomassini, già iscritti nel registro degli indagati per le note vicende di ‘sanitopoli’ devono subire la rotazione straordinaria. Le incongruenze che scaturiscono dal continuo susseguirsi di atti di giunta che si smentiscono l’un l'altro stanno ad attestare lo stato di confusione che regna sovrano nella dirigenza regionale. Una condizione che testimonia ancora una volta l’assenza di una guida sicura della nostra Regione che è di fatto allo sbando. Ora – conclude l’esponente di Umbrianext - alla vigilia della fatidica data del 7 maggio, nella quale attendiamo in assemblea legislativa la convalida delle dimissioni della ex presidente Marini, chiediamo all’attuale giunta regionale a guida Paparelli se non crede opportuno ‘staccare la spina’ anzitempo a questa legislatura e a questo governo incapace di far rispettare le seppur minime prescrizioni legislative nazionali? Quanto ancora dovremo attendere? Quanti altri balletti dovremo sopportare? A quanti danni dovrà far fronte la prossima giunta e con essa tutti gli umbri?”.

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