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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

“I rapporti di forza nel centrodestra sono cambiati, ma al primo posto vanno gli interessi delle comunità locali”

L’INTERVISTA | Marco Cecconi: “Fratelli d’Italia a Terni come in Umbria ha sempre avuto percentuali più alte rispetto al dato nazionale. La nostra è stata una crescita costante grazie al lavoro di Giorgia Meloni, alla coerenza ed alla riconoscibilità delle sue posizioni”

“Se cresce Terni, cresce l’Umbria”. È uno dei concetti principali ribaditi da Marco Cecconi, già assessore nella giunta di Leonardo Latini e coordinatore comunale di Fratelli d’Italia a Terni. Con cui abbiamo parlato della crescita – in termini di consensi – di cui viene accreditato il suo partito, di elezioni politiche e rappresentanza territoriale e (inevitabilmente) dell’appuntamento con le Amministrative del 2023. L’intervista.

Fratelli d’Italia si presenta all’appuntamento elettorale innescato dalla crisi di governo come il partito favorito. A Terni nel 2018 la percentuale di voti era di circa il 7 per cento. Oggi, sulla carta, sembra essere almeno il triplo. Cosa è successo in questi anni?

“Fratelli d’Italia a Terni come in Umbria ha sempre avuto percentuali più alte rispetto al corrispondente dato nazionale. Sin dal 2014, anno in cui elesse per la prima volta un consigliere comunale nella persona del sottoscritto. Vedremo cosa uscirà dalle urne a proposito di moltiplicazione dei voti. L’ultimo dato numerico misurabile e cioè quello delle regionali dice che a Terni FDI già nel 2019 aveva raggiunto circa il 10%. Una crescita costante grazie al lavoro di Giorgia Meloni, alla coerenza ed alla riconoscibilità delle sue posizioni”.

C’è qualcuno che già azzarda la possibilità di un en plein per quanto riguarda l’elezione dei parlamentari umbri. Ma per Terni ci sarà spazio?

“Per Terni e per la parte dell’Umbria che Terni rappresenta ci deve essere spazio. Si tratta di un mio inossidabile convincimento: se cresce Terni cresce l’Umbria, in questo come in qualunque altro caso”. 

Se le proiezioni dovessero essere confermate, questo potrebbe mettere in discussione la ricandidatura del sindaco uscente, Leonardo Latini?

“Da sempre i risultati delle politiche hanno avuto effetti sulle candidature locali e questo è puntualmente accaduto anche quando fu la Lega ad indicare Latini come candidato sindaco di Terni forte, del risultato che aveva ottenuto alle politiche del 2018. I rapporti di forza nel centrodestra, da allora, sono molto cambiati, certamente. E ritengo comunque che le scelte migliori saranno quelle che metteranno al primo posto gli interessi delle comunità locali, piuttosto che quelli di questo o di quello”.

Come giudica il lavoro della giunta, di cui lei per un periodo ha fatto parte?

“Ciò che conta davvero è il giudizio dei ternani. Le giunte che governano città e regioni non sono entità astratte Sono costituite da persone a scadenza ogni 5 anni. Le elezioni si celebrano proprio per permettere ai cittadini di valutare il lavoro di chi li ha governati. È questo il vero sale della democrazia: una cosa della quale in molti si riempiono la bocca, ma che poi rifuggono o dimenticano quando si tratta di far scegliere il popolo, che invece dimostra sempre di avere un’ottima memoria”.

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