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ELEZIONI, L’INTERVISTA| Alessandrini: “Le priorità? Lavoro, ricostruzione post-sisma e aiuti alle famiglie”

Il candidato del centrodestra: “Necessario restituire dignità al territorio ternano. Governo Conte inadeguato, domenica possiamo dare una spallata importante”

Pubblichiamo le interviste ai candidati per le elezioni suppletive al Senato in programma domenica 8 marzo in 60 comuni dell’Umbria. Queste le risposte di Valeria Alessandrini, candidata del centrodestra.

Trasporti, infrastrutture, crisi aziendali e denatalità. Quali sono le principali urgenze per l’Umbria?

“Secondo Banca d’Italia, l’Umbria è una tra le regioni ‘più pesantemente colpite dalla crisi economica e finanziaria e che mostra difficoltà anche nella fase di ripresa’. Se dovessi individuare due priorità, direi lavoro e ricostruzione post sisma, ma per rendere la Regione attrattiva e nuovamente competitiva c’è assoluto bisogno di rilanciare anche il settore trasporti, le infrastrutture, il commercio e il turismo. Ecco perché non possiamo ragionare per settori, ma dobbiamo considerare l’Umbria e le sue criticità in una visione complessiva dove il percorso da seguire per il rilancio deve essere dettato dalle potenzialità insite in questo territorio. La piccola e media impresa, ad esempio, vivono un momento di crisi a cui dobbiamo assolutamente trovare soluzione. Lo possiamo fare chiedendo al Governo agevolazioni, investimenti, sgravi fiscali e tutela per chi investe sul territorio italiano. A questo si dovrebbero aggiungere interventi infrastrutturali di un certo livello. In Umbria è sempre mancata una pianificazione e una programmazione tecnico-economica indispensabili a garantire livelli adeguati di accessibilità territoriale a favore di cittadini, imprese e turisti, decretando così una progressiva perdita di competitività della nostra economia. La situazione delle infrastrutture e dei collegamenti interni ed esterni è deficitaria e non basta il quadrilatero Marche-Umbria a lenire l’isolamento dei nostri territori. Un occhio di riguardo deve essere posto nella ricostruzione, perché non è possibile che dopo 4 anni sia ancora tutto fermo: bisogna velocizzare le pratiche, sburocratizzare, investire nel personale tecnico. Per quanto riguarda il problema della denatalità, nel 2018 in Umbria sono nati solo 5.792 bambini (il 30% in meno di quelli nati nel 2008) e questo dato non può essere sottovalutato. Per contrastare questo fenomeno, bisogna mettere in campo una serie di misure volte al sostegno della famiglia. Servirebbero in particolare delle azioni concrete per sostenere le giovani coppie nella formazione di nuovi nuclei familiari e nello svolgimento del ruolo di genitori. Auspico l’adozione di provvedimenti di rilancio della natalità per invertire l’attuale declino demografico e un sostegno alla genitorialità per superare le difficoltà, spesso economiche, che dissuadono le giovani coppie dal mettere al mondo figli”.

E quali sono le priorità da mettere in agenda per il Ternano?

“Per quanto riguarda la grande industria, penso ad esempio all’Ast Terni, c’è bisogno di mantenere attivi i tavoli nazionali e interloquire costantemente con proprietà, Governo e Europa. Allo stesso tempo, vanno create le condizioni infrastrutturali per consentire all’azienda di implementare produttività e occupazione, ma di farlo nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini. È prioritario ridare dignità ad un territorio che negli anni è stato troppo spesso ignorato dalla politica, inserendolo, appunto, in un contesto regionale che metta le diverse esperienze sullo stesso piano. In agenda, per il Ternano, ci sono molte questioni da prendere in esame. La principale è sicuramente quella della salvaguardia dei livelli produttivi e dei posti di lavoro, che non può prescindere dalla risoluzione delle varie crisi aziendali: ricordiamo le più recenti che riguardano Sangemini, Treofan ed Alcantara. Altro problema è quello relativo ad un’adeguata promozione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale, paesaggistico ed enogastronomico. Occorre lavorare sull’attrattività del nostro comprensorio, favorendo investimenti e migliorando le infrastrutture. A tal proposito è urgente una riqualificazione della Ss3 che collega Terni-Spoleto, il ripristino della tratta ferroviaria Terni-Perugia, dell’ex Fcu, (sostituita da un inadeguato servizio bus) ed il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Ancona-Orte per il tratto Campello sul Clitunno-Terni, nonché la prosecuzione dei lavori della metropolitana di superficie (tratto Cesi-Terni). Auspico inoltre che Terni fruisca quanto prima di collegamenti ferroviari moderni e ad alta velocità. Importante la riqualificazione architettonica e funzionale del Polo Universitario di Pentima a Terni e il potenziamento del Centro nautico di Piediluco”.

L’emergenza Coronavirus sta bloccando il Paese. Secondo lei questa situazione è stata gestita nel miglior modo possibile o si poteva fare qualcosa di diverso?

“L’inadeguatezza del Governo Conte è emersa a più riprese in queste settimane di gestione dell’emergenza sanitaria e in modo particolare nella fase iniziale in cui era necessario adottare tutte le misure straordinarie per evitare la diffusione del virus. Tuttavia, non è questo il momento di fare polemica politica: ora bisogna prendere per mano il nostro Paese e riportarlo alla dimensione che merita. Dobbiamo pensare all’Italia come comunità di lavoratori, di donne e di uomini che si rimettono in gioco per ripartire. Poi sicuramente avremo tempo per individuare responsabilità, colpe, ritardi, omissioni. Ora dobbiamo pensare solo al futuro del nostro Paese. Dobbiamo combattere ed arginare il virus, seguendo in maniera minuziosa le direttive degli esperti, senza però rinunciare a vivere: dobbiamo mangiare italiano, comprare italiano e viaggiare nel nostro straordinario territorio italiano, senza paura, sostenendo l’impresa e l’economia del nostro Paese, essendo orgogliosi del made in Italy. È il momento di stringerci tutti come nazione e dimostrare quanto siamo forti”.

Che significato ha questo voto sugli equilibri politici nazionali?

“Il voto di domenica non è un voto che riguarda soltanto il collegio Umbria 2 e non è importante solo per portare un senatore ternano del centrodestra in rappresentanza di un territorio: è un voto politico perché può essere fondamentale per dare la decisiva spallata al governo Pd-M5S, che al Senato ha una maggioranza molto risicata. È importante perché grazie a questo voto si può davvero riuscire a far cadere questo Governo che non è espressione della volontà popolare e che in ogni situazione dimostra la sua incapacità e totale inadeguatezza”.

E quindi, perché domenica è importante andare a votare?

“Sono convinta che i cittadini potranno andare a votare in tutta sicurezza e che verranno adottate le misure necessarie per consentire l’esercizio democratico nella massima tutela della salute della collettività. Detto questo, invito i cittadini ad andare a votare domenica 8 marzo recandosi alle urne e a mettere una X sul simbolo del centrodestra o sul nome Valeria Alessandrini. Dobbiamo andare a votare per mandare un segnale forte al Governo Pd-5 Stelle che sa solo aumentare le tasse e aprire i porti. È un voto per il futuro dell’Umbria e dell’intero Paese. È un’opportunità che il nostro territorio non può perdere. La provincia di Terni e la zona sud dell’Umbria avranno finalmente un senatore di riferimento del centrodestra, in grado di portare a Roma le istanze di questa straordinario territorio. Il mio appello è quello di andare a votare, di passare parola e di ricordare a tutti che si vota nei rispettivi seggi elettorali”.

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