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Regione, risiko giunta: testa a testa Melasecche-Carissimi, summit romano per chiudere il cerchio

Riprende quota l’opzione dell’assessore comunale nell’esecutivo Tesei, pressing della Lega per ottenere tre caselle. Le mosse di Forza Italia e Fratelli d’Italia, De Luca (M5S): no a conflitti d’interesse e incompatibilità

L’assessore e l’avvocato. Testa a testa tra Enrico Melasecche e Daniele Carissimi per un posto al sole, con il primo che sembra essere tornato in vantaggio e che dunque potrebbe ottenere un posto nell’esecutivo della neopresidente Donatella Tesei.

La cornice della nuova giunta regionale si decide sull’asse Roma-Terni-Perugia. Tesei nella Capitale ha incontrato i maggiorenti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per cercare di delineare lo schema entro il quale comporre l’esecutivo. Il nodo più duro da sciogliere è il peso della Lega che, ad effetto domino, condizionerà i ruoli di tutta la coalizione.

Il Carroccio sembra intenzionato a non mollare rispetto alla ipotesi di ottenere tre assessori. Che, è un altro punto cruciale, se scelti tra gli eletti, dovranno presentare le dimissioni dal consiglio regionale, facendo scalare posti utili a chi non è stato premiato dalle urne. Che siano due o tre gli eletti che da Palazzo Cesaroni transiteranno a Palazzo Donini (gli allibratori scommettono su Paola Fioroni, Carissimi e – nelle ultime ore – Stefano Pastorelli), Melasecche sarà comunque destinato a passare da Terni a Perugia. E assieme a lui dovrebbero entrare in assemblea legislativa Manuela Puletti e Marco Castellari, così da rimpolpare le truppe leghiste in aula e nelle commissioni consigliari.

Fra Daniele Carissimi, avvocato con un curriculum specializzato in temi ambientali, ed Enrico Melasecche è dunque una corsa all’ultimo tuffo. Probabile che il nome venga delineato anche sulla base delle indicazioni che dovessero arrivare dal partito di Matteo Salvini. Fatto sta che, ad ogni modo, una volta chiuso il puzzle regionale, per il sindaco di Terni Leonardo Latini si aprirà la delicata fase di un nuovo rimpasto, visto che si troverà di fronte alla necessità di sostituire nella sua giunta Valeria Alessandrini, eletta in consiglio regionale, e lo stesso – ripescato – Melasecche.

Sulla eventuale nomina di Carissimi interviene, pur senza mai citarlo, il neoconsigliere regionale del M5S, Thomas De Luca che, proprio con Carissimi ha “battibeccato” a lungo durante la campagna elettorale.

De Luca e il Movimento esprimono “forte preoccupazione e attenzione sulle situazioni di potenziale conflitto d’interessi ed incompatibilità, in merito alla nomina degli assessori della giunta della presidente Donatella Tesei. Andando oltre i giudizi di natura politica sui rumors emersi dalla stampa, sull’onda dell’impegno di totale discontinuità con il passato, nell’ambito delle mie prerogative – scrive De Luca in una nota - ritengo doveroso prestare la massima attenzione in ordine ai potenziali conflitti d’interesse e alla sussistenza di cause di incompatibilità dei membri che verranno nominati nell’esecutivo regionale. Come premessa di un buon governo va garantito in maniera assoluta che le responsabilità decisionali, ognuno per i propri ambiti, siano in capo a soggetti che non abbiano interessi personali o professionali in contrasto con l’imparzialità richiesta da tali responsabilità. Questo a partire dall’incompatibilità tra l’attività di consulenza legale, amministrativa o tecnica prestata verso società che intrattengono rapporti di natura contrattuale con le varie articolazioni dell’amministrazione regionale, su argomenti che sono sotto la diretta competenza dell’esecutivo. È nostro auspicio che nell'interesse di tutti i cittadini umbri la nuova Presidente della Regione possa scegliere tra le migliori competenze possibili ma libere da potenziali conflitti in contrasto con l’interesse pubblico ed il bene della nostra regione”.

In casa Forza Italia, l’incognita resta Roberto Morroni. Vicepresidente in pectore, dovrebbe anche lui – in base alle indicazioni di partito – passare attraverso le forche Caudine delle dimissioni. Scelta dolorosa che, se non compiuta, potrebbe lasciare spazio ad altre opzioni, garantendo la permanenza dell’ex sindaco di Gualdo Tadino in consiglio regionale. Al suo posto, potrebbe transitare in giunta il sindaco di Amelia, Laura Pernazza – destinando però il Comune ad elezioni anticipate, seppure di un anno – oppure una figura terza, tecnica, che però non garantirebbe lo stesso peso politico nel “nuovo” corso della Regione.

Situazione similare per Fratelli d’Italia. Il primo degli eletti nel partito di Giorgia Meloni, Marco Squarta, sembra essere destinato alla presidenza del consiglio regionale. Resta da capire se Fd’I opzionerà anche un posto dentro la giunta, indicando Eleonora Pace come possibile assessore o derogando, anche in questo caso, ad una figura di area, tecnica: il nome che circola è quello di Michele Fioroni, che raddoppierebbe però l’eventuale presenza dei “Fioroni” in giunta nel caso in cui entrasse anche Paola Fioroni (quota Lega).

I tre assessori alla Lega non lascerebbero però margine per far entrare nell’esecutivo Paola Agabiti Urbani, eletta nella “lista della presidente”. Per lei ci potrebbe però essere l’offerta di sostituire Tesei in Senato nelle eventuali suppletive di gennaio o, ancora, un incarico dirigenziale in una delle partecipate o agenzie regionali che andranno a rinnovo nel 2020.

   

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