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Operazione Aman, via libera alla vendita: così comincia la rivoluzione del servizio idrico nel Ternano

I Comuni soci pronti a mettere sul mercato l’azienda multiservizi. Il sindaco di Amelia, Laura Pernazza: nessuna svendita, saranno garantiti i posti di lavoro e un presidio in città

L’Aman è in vendita. L’Azienda multiservizi Amerino-Narnese è pronta a sbarcare sul mercato e ad avviare una “rivoluzione” nel servizio idrico del Ternano. “Ma non sarà una svendita”, dice il sindaco di Amelia, Laura Pernazza. Che poi rassicura: saranno garantiti i posti di lavoro e un presidio dell’azienda ad Amelia.

Aman nasce dalla trasformazione del Consorzio intercomunale per l’approvvigionamento idrico dell’Amerino in una società di capitali partecipata al 100% dai comuni di Alviano (5%), Amelia (66%), Giove (3%), Guardea (11%), Lugnano in Teverina (12%) e Montecchio (3%).

All’Azienda multiservizi Amerino-Narnese è affidato il servizio idropotabile nei territori dei comuni di Alviano, Amelia, Avigliano Umbro, Calvi dell’Umbria, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecchio, Narni, Otricoli, Penna in Teverina, Attigliano, Montecastrilli. Aman riveste il ruolo di socio operativo all’interno del Servizio idrico integrato del quale possiede anche una partecipazione aziendale pari al 6%.

E sono proprio le quote di partecipazione all’interno del Sii da parte di Aman e – soprattutto – da parte degli stessi Comuni “proprietari” di Aman ad avere acceso la “miccia” della possibile vendita. In estrema sintesi, la legge Madia sulle partecipazioni pubbliche impone alle amministrazioni di non poter avere quote di società che si occupano dello stesso servizio. A notare per primo l’incongruenza è stato il Comune di Alviano che poi ha condiviso la scelta con gli altri soci.

C’è chi però guarda alla possibile vendita dell’Aman come al fumo che finisce negli occhi. L’unione comunale del Partito democratico di Amelia parla di “procedura calata dall’alto” e dice “no” alla “svendita di Aman”. “Siamo preoccupati che il comprensorio amerino esca fortemente impoverito dalla perdita dell’azienda cardine del settore idrico. Siamo preoccupati per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il mantenimento del buon livello di servizio finora garantito dall’Aman”.

La vendita non sarà possibile se non con l’unanimità di tutti i soci”, spiega Pernazza, che aggiunge: “Nessuno vuole svendere Aman, così come non è vero che la discussioni sono state fatte senza la partecipazione dell’azienda e dei sindacati”. Il primo cittadino di Amelia ci tiene poi a sottolineare che nel bando ad evidenza pubblica che verrà fatto per mettere sul mercato Aman, verranno inserite clausole di salvaguardia a tutela degli attuali lavoratori (oggi Aman impiega una trentina di persone) e sarà garantita anche la presenza di un presidio aziendale ad Amelia, comune baricentro del territorio.

Si preparerà dunque un bando, non prima di avere fatto una attenta stima del valore dell’azienda. Il patrimonio netto ad oggi si aggira attorno ai 2,5 milioni di euro ma non sarà questo l’unico criterio da utilizzare per affidare un valore ad Aman. Disegnato il perimetro economico, l’azienda andrà poi sul mercato. E non è detto che alla finestra degli acquirenti si affacci soltanto l’Asm di Terni.

Una operazione attenta, di mercato – precisa dunque Pernazza – volta ad evitare anche che aumentino le tariffe a carico degli utenti”, visto che in questo modo si forniranno risorse fresche ai comuni per capitalizzare gli investimenti del Sii e dunque consentire investimenti sulla rete idrica senza che questi vadano a ricadere sulle tasche dei cittadini.     

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