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Emergenza strade dissestate: “Soldi delle sanzioni mai usati per riqualificazione. Inutilizzabili i proventi delle assicurazioni per i danni agli arredi”

Oltre ai lavori di emergenza, è stato possibile solo piazzare dei cartelli per segnalare le radici in attesa del prossimo Bilancio

Per risollevare le sorti delle strade cittadine, sarebbe utile, intanto, far rispettare la normativa di riferimento. A tornare sull’annosa questione delle condizioni disastrose di moltissime delle strade comunali, è l’assessore ai Lavori pubblici e al decoro urbano Enrico Melasecche che evidenzia come le difficoltà di reperire i fondi per gli interventi siano da ascrivere, innanzitutto, al mancato utilizzo, fino ad oggi, dei proventi delle contravvenzioni per la manutenzione delle strade, così come manchino all’appello anche le cifre derivanti dai pagamenti delle assicurazioni di chi danneggia gli arredi urbani. Probabilmente questo non basterebbe, ma senz’altro sarebbe meglio di niente: “L’assurdo che ha portato allo stato attuale - afferma Melasecche - è che in tutti questi anni il meccanismo posto in essere dalle passate amministrazioni, a differenza di quanto previsto dalla legge, prevede che  il ricavato dal pagamento delle sanzioni ex codice delle strada non è mai stato utilizzato per la manutenzione dei manti stradali e per rinnovare la segnaletica fortemente carente,  ma per finanziare generosamente i varchi elettronici gestiti prima da USI oggi da Terni Reti. Oggi dobbiamo però rivedere quel meccanismo”.

Il primo passo da compiere, quindi, è quello di far rispettare la legge: “E’ inaccettabile - continua Melasecche - che una previsione di legge non venga nella sostanza dei fini osservata, con la conseguenza che i cittadini pagano le sanzioni ma si chiedono dove finiscano quei soldi visto lo stato comatoso delle strade. Il problema diventerà più acuto con la scelta fatta dal vice presidente della giunta regionale Paparelli di sottrarre alla città, dal quest’anno sul fronte della spesa corrente i fondi che fino al 2018 lui erogava all’amico Di Girolamo per le strade e gli sfalci dell’erba a fronte dei ben più consistenti canoni idrici che incassa per nostro conto dalla ERG per lo sfruttamento idroelettrico del Lago di Piediluco e del Velino”. 

Accanto agli interventi realizzati finora con il recupero di alcune somme, comunque insufficienti per i 600 km di strade comunali, il Comune ha “posizionato cartelli triangolari di pericolo con la scritta “Radici affioranti” precisando la lunghezza del tratto interessato per attirare l’attenzione degli automobilisti invitandoli alla prudenza". 

Interessate via Campofregoso, via Borsi, viale dello Stadio, nel tratto antistante le piscine, dove le radici “in pochi mesi - continua Melasecche - hanno sollevato a tal punto il bitume da farlo scoppiare in più punti e dove è d’obbligo ridurre la velocità se non si vuole essere sballottati salvo, con le due ruote, rischiare di perdere l’equilibrio. Tutto questo fino all’autunno in cui sarà possibile con il nuovo bilancio il primo intervento integralmente voluto da questa giunta”. 

I rimborsi delle assicurazioni

Altra criticità da risolvere riguarda l’impossibilità di “utilizzare i rimborsi per danni derivanti dai versamenti fatti dalle assicurazioni di coloro che rompono panchine o altri oggetti di arredo urbano o di coloro che sfasciano i guard rail perché vanno ben oltre i limiti di velocità (basti vedere in quali condizioni sono da tempo in Viale Borzacchini) in quanto quelle somme affluiscono fra le entrate generali ed utilizzati per eventi di vario tipo per cui non si trovano poi i fondi necessari al doveroso ripristino. Credo proprio che, se vogliamo ridare alla città una immagine seria di decoro e pulizia  oltre che evitare di tornare di nuovo al dissesto, occorra rivedere molte “non regole” che hanno fin qui prevalso spesso per precisa volontà politica o sciatteria”. 

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