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Comune, parte la sfida al dissesto: la Giunta approva il bilancio riequilibrato

Tagli e nuove entrate, riunione fiume dell'esecutivo per trovare la quadra sui conti. Ora il passaggio in Consiglio poi la palla al ministero dell'Interno

Tagli e nuove entrate. Dopo una riunione fiume "faticosissima" andata avanti per tutto il pomeriggio e terminata solo intorno alle 21 la Giunta di palazzo Spada ha approvato il bilancio riequilibrato 2018. Bocche cucite sul dettaglio delle misure adottate che saranno illustrate domani mattina, restano valide le anticipazioni dei giorni scorsi che vedevano il sindaco Latini e la sua squadra costretti a scalare una "montagna" da 6 milioni di euro, tanto lo sbilancio da recuperare per far tornare i conti.

Soltanto la settimana scorsa mancavano meno di 500mila euro all'obiettivo pareggio, traguardo che sarebbe stato raggiunto con ulteriori tagli in tutti i settori cercando di salvaguardare almeno la spesa sociale. Qualche sacrificio per i dipendenti comunali sugli straordinari e sui premi ai dirigenti. Da qualche indiscrezione si parla anche di un ulteriore piccolo taglio, oltre quello già operato per legge, alle indennità degli amministratori che tanto hanno fatto discutere in questi ultimi giorni. Per quanto riguarda le nuove entrate, come già annunciato, dovrebbero venire in gran parte dal "tesoretto" capace di generare una revisione delle convenzioni con Terni Reti per il parcheggio di San Francesco, l'aviosuperficie e dai maggiori proventi che saranno stornati dagli incassi delle strisce blu. Soldi in più dovrebbero entrare anche dalle farmacie comunali chiamate a pagare un canone di affitto - circa 100mila euro l'anno - per la sede di palazzo Falchi e i locali dell'omonima farmacia. 

Ora la manovra passerà subito all'attenzione delle commissioni consiliari per essere approvata entro settembre in consiglio comunale e quindi trasmessa al ministero dell'Interno che dovrà certificare la validità delle misure messe in campo. A passare il bilancio del Comune di Terni ai raggi x sarà la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali che avrà quattro mesi di tempo per formulare un parere e, in caso di una pronuncia negativo, dando 45 giorni di tempo all'amministrazione comunale per correggere e sanare le eventuali osservazioni. 

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