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Maggioranza in tilt sulle commissioni, salta il consiglio comunale

Niente accordo nel centrodestra sulle presidenze, tensione tra Lega e alleati: manca il numero legale. L'opposizione all'attacco: "Interessati solo alle poltrone"

Pronti, via. Falsa partenza. La maggioranza di centrodestra va in tilt sulle presidenze delle tre commissioni e non si presenta in consiglio comunale. Manca il numero legale e tutti a casa.

Il presidente del consiglio comunale, Francesco Ferranti, alla prima seduta con la campanella in mano, ha atteso circa mezz'ora prima di prendere atto di una nota dei gruppi di maggioranza. "Non parteciperemo alla seduta di oggi del consiglio comunale - si legge - in quanto non ancora nelle condizioni di deliberare sull’ordine del giorno, nelle more del confronto di maggioranza sulla presidenza delle commissioni consiliari permanenti". 

Il problema sarebbe sorto tra la Lega e il resto degli alleati con i rappresentanti del Carroccio che non avrebbero gradito lo schema iniziale di dividere le tre presidenze tra la lista  Terni civica, con Michele Rossi, una a Fratelli d'Italia, Maurizio Cecconelli, e una alla Lega stessa. Fiorini, Ceccotti e company avrebbero così preteso almeno due presidenze facendo "fuori" la lista civica cosa che poi ha creato problemi anche con Forza Italia. Strascichi ancora delle tensioni evidentemente ancora non sopite della composizione della Giunta che almeno per una settimana aveva messo a rischio anche l'elezione del presidente del consiglio comunale. Ma sulla situazione della maggioranza e la decisione di mandare all'aria la seduta avrebbe influito anche la questione delle incompatibilità di alcuni consiglieri e assessori. 

"Il comportamento della maggioranza che prima ha disertato la conferenza dei presidenti di gruppo e poi l’aula facendo mancare il numero legale - attaccano dall'opposizione Paolo Angeletti (TI), Luca Simonetti (M5S), Francesco Filipponi (Pd) e Alessandro Gentiletti (SC) - dimostra ancora una volta che per loro prima degli interessi della città vengono le poltrone. Sulle ragioni che hanno indotto i gruppi di maggioranza a questa scelta - proseguono - oltre a quelle da loro stessi dichiarate riguardanti le presidenze delle commissioni, assumono rilievo - a nostro parere - anche quelle relative alla verifica delle incompatibilità di alcuni consiglieri eletti, questione piuttosto delicata che si riferisce a debiti, maturati dai consiglieri stessi e non onorati, nei confronti del Comune in dissesto, Si tratta di una vicenda che chiederemo venga affrontata con la massima attenzione e trasparenza”.

Una nuova seduta è stata già convocata per domani, venerdì 27 luglio, con lo stesso ordine del giorno. E forse le stesse tensioni. 

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