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Federighi non è più un consigliere comunale, "sì" alla decadenza

L'ex capogruppo di FI paga una sentenza per calunnia e occultamento di atti quando era ufficiale dei carabinieri. L'opposizione attacca, il M5S: fuori i casellari giudiziari di tutti i consiglieri e assessori

Raffello Federighi non è più un consigliere comunale. Lo ha deciso questa mattina l'assemblea di palazzo Spada votando la decadenza per effetto della legge Severino dell'ormai ex capogruppo di Forza Italia che ha preso atto dell'istruttoria effettuata dalla prefettura di Terni. Venticinque i voti favorevoli, tre le astensioni, quelle del gruppo consiliare del Pd. Federighi (assente in aula), come spiega la nota del prefetto inviata in Comune il 5 settembre scorso letta in aula dal presidente del Consiglio Ferranti, paga per una condanna a due anni di reclusione del 8 ottobre 1998 per i reati di calunnia e soppressione, distruzione e occultamento di atti aggravati dal fatto che all'epoca Federighi era un ufficiale dei carabinieri.

Il segretario Aronica: atti sin qui validi

"Gli atti tra l'insediamento dei consiglieri e la votazione sull'annullamento della convalida sono validi ed efficaci per il principio di salvaguardia degli atti amministrativi previsto dall'ordinamento giuridico". Così il segretario generale del Comune, Giuseppe Aronica, ha spiegato in aula sollecitato dalla domanda del consigliere del Pd, Valdimiro Orsini. Ma malgrado questo l'opposizione non ha risparmiato pesanti critiche alla maggioranza. "Un episodio di estrema gravità non dal punto di vista giuridico ma dal punto di vista politico - ha detto Alessandro Gentiletti (Senso civico) e rappresenta l'inaffidabilità di Forza Italia che candida persone senza verificare il casellario giudiziario. Questa maggioranza non ha nulla a che fare con il cambiamento che predica". Il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi, ha sottolineato il ritardo con il quale è stata predisposta l'istruttoria "rispetto alla necessità di avvio della legislatura". "Con una condanna di venti anni fa - ha aggiunto - non si capisce come sia stato possibile non verificare causa di incandidabilità".  

I 5 Stelle: consiglieri e assessori presentino casellario giudiziario

Presi di mira i rappresentanti di Forza Italia hanno replicato alle accuse. "Il partito che ha candidato Federighi ha ricevuto le autocertificazioni come prevede la legge", ha detto il presidente Ferranti, mentre la nuova capogruppo degli azzurri, Lucia Dominici, si è detta "stupita" dell'esito dell'istruttoria. "La responsabilità di un singolo consigliere - ha detto - non può ricadere sull'intero gruppo. Sì alla trasparenza ma no alla demagogia". "Come fa a dirsi stupita se basta digitare il nome di Federighi su internet per avere conoscenza della condanna", ha detto la consigliera pentastellata, Pattrizia Braghiroli. Dai banchi del M5S è arrivata così la richiesta a tutti i consiglieri e assessori di presentare il casellario giudiziario per essere pubblicato sul sito internet del Comune. "Ai nostri candidati facciamo presentare il casellario giudiziario per un riscontro effettivo - ha affermato Thomas De Luca - ci sono responsabilità politiche di Forza Italia e del sindaco Latini perché quando si presentano candidati occore farsi carico di verificare criteri di candidabilità. E' una questione di trasparenza. Quanti altri consiglieri e assessori hanno condanne penali o hanno procedimenti in corso? La scorsa consiliatura non abbiamo fatto sconti e faremo altrettanto oggi per questo chiediamo un atto di trasparenza dalla maggioranza per fare pulizia e chiarezza". La richiesta è stata accettata dal consigliere della Lega, Paolo Cicchini, e dal capogruppo di FdI, Orlando Masselli

Entra Valeria D'Acunzo

Dopo aver votato la decadenza di Federighi il consiglio comunale ha votato (17 favorevoli, 11 le astensioni dei gruppi di opposizione) anche la surroga dell'ex consigliere aprendo le porte dell'assemblea di palazzo Spada alla prima dei non eletti nelle file di Forza Italia, il medico tricologo Valeria D'Acunzo

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