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Comune, sindaco e Forza Italia allontanano il rimpasto

Latini: "Questioni interne a FI, non è il caso". Il deputato Nevi: "Massima sintonia con il primo cittadino, amministrazione sta lavorando bene". Pressing sulla riapertura della ztl, presentata la proposta di legge per evitare la fusione delle Camere di commercio

Di impasti sarà pure esperto, lui che è conosciuto anche come un campione di pampepati, ma di rimpasti non ne vuole sentir parlare. "Non mi sembra il caso, quello che è successo dentro Forza Italia sono soltanto questioni interne e gli equilibri restano invariati", dice il sindaco di Terni, Leonardo Latini, intercettato in piazza della Repubblica qualche minuto prima che a palazzo Spada si schierassero le truppe al gran completo di Forza Italia.

L'occasione è la conferenza stampa per la presentazione della proposta di legge per evitare gli accorpamenti tra le Camere di commercio, firmata dal deputato Raffaele Nevi. Ma non sfugge a nessuno che la "parata" serviva innanzitutto a serrare le fila e mostrare i muscoli dopo la difficile settimana appena trascorsa dagli azzurri con gli addii di Federico Brizi e Valeria D'Acunzo che hanno dimezzato la pattuglia di consiglieri in Comune mettendo a repentaglio anche la delegazione nell'esecutivo. "Non perdiamo consenso - dice Nevi - semmai qualcuno che a livello personale decide di tradire gli elettori e il passato ci insegna che chiunque abbandoni la nave poi ci rimette le penne. Il rimpasto, dunque, non esiste e chi ne parla è perché vuole seminare zizzania. Il gossip non ci interessa, ci interessano i problemi della gente. Ho parlato a lungo con il sindaco Latini, anche di questo disegno di legge, e c'è piena sintonia. L'amministrazione sta lavorando bene e in città si percepisce il cambiamento".

Alla presenza dell'assessore al Traffico, Stefano Fatale, Nevi trova però il tempo anche per dare degli input concreti alla Giunta. "E' stata annunciata l'intenzione di riaprire la ztl rispettando gli impegni che avevamo preso in campagna elettorale, spero che lo facciano il prima possibile", ha detto il deputato sapendo bene che nell'esecutivo a palazzo Spada c'è chi frena su questo fronte. Quanto ai rapporti con il Carroccio e le differenti maggioranze tra Terni e Roma "con la Lega e il suo segretario regionale Caparvi c'è un'interlocuzione quasi quotidiana - prosegue il parlamentare - e semmai ci possiamo dividere sul merito delle questioni. In Senato hanno presentato una proposta di legge analoga alla nostra sulle Camere di commercio e spero che ne facciano capire l'importanza per i territori anche al M5S. Se devo fare una critica alla Lega è per la questione del bando periferie dove ballano 13 milioni di euro dei ternani. Se dal Governo non dovessero arrivare risposte concrete lì ci scontreremo pesantemente".

"La maggioranza sta lavorando serenamente, c'è massima solidarietà e condivisione delle idee e dei progetti per realizzare il programma elettorale - chiosa la capogruppo in Comune, Lucia Dominici - Forza Italia sta lavorando seriamente e compenserà i numeri con un'azione politica concreta"

Camere di commercio, appello alla Regione

La stessa Dominici aveva poco prima introdotto il tema principale della giornata, ovvero la proposta di legge contro l'accorpamento delle Camere di commercio di Terni e Perugia, "che punta a fermare il processo di spoliazione della città e della provincia ormai privata di centri decisionali e far recuperare invece a Terni un ruolo da protagonista". La proposta di legge, "che può essere ancora modificata e migliorata" ha detto Nevi, mira in sostanza a eliminare dalla legge Madìa l'obbligatorietà dell'accorpamento rimandando la determinazione ai singoli territori. "In alcune zone d'Italia questa richiesta è arrivata dagli stessi enti camerali - ha sottolineato il deputato azzurro - il precedente Governo di centrosinistra ha varato questa legge sbandierandola a fini elettorali con l'obiettivo di ridurre gli apparati ma dove le Camere di commercio funzionano, come a Terni, sono un presidio importante per lo sviluppo del territorio". La proposta di legge è ora al vaglio dell'ufficio legislativo della Camera che entro venti giorni effettuerà l'istruttoria sulla compatibilità normativa per poi dare il via libera alla presentazione. Nel frattempo però, anche dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha congelato l'accorpamento, Forza Italia si appella alla Regione "che in base alla legge, su proposta di Unioncamere e ascoltate le organizzazioni imprenditoriali, sospenda definitivamente questa fusione che non è utile ai territori". 

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