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Tracollo Pd, si è dimessa la segretaria comunale Sara Giovannelli: non è solo colpa mia

Dopo soli 9 mesi lascia la guida del partito ridotto ai minimi storici, nel mezzo la sconfitta elettorale di marzo e la batosta alle Comunali: "Frizioni non superabili, non siamo riusciti a superare le divisioni dettate dai personalismi"

La sconfitta alle Politiche di marzo, la pesantissima batosta alle ultime Comunali che hanno consegnato la città al centrodestra. E' durata appena nove mesi l'esperienza alla guida del Pd di Terni di Sara Giovannelli che in una lettera affidata al Messaggero annuncia le sue dimissioni da segretaria comunale dei dem ternani. Soltanto qualche giorno fa nove segretari dei circoli del Pd - su 16 - le avevano chiesto un passo indietro che ora è arrivato. Quegli stessi circoli, o almeno la maggioranza, che l'avevano sostenuta al momento della candidatura. 

"Purtroppo non siamo riusciti a superare le divisioni dettate da esclusivi posizionamenti personali - scrive parlando della sua segreteria - e queste hanno determinato frizioni allo stato non superabili così come il mancato riconoscimento dell'esito congressuale con la conseguenza di creare e mantenere uno scontro permanente. Se non si recupera lo spirito e il valore di impegnarsi nel partito come associazione di persone legate alla ricerca del bene comune e non guidate da soli interessi personali o di parte le sorti del Pd appaiono segnate".

"Condivido - scrive ormai l'ex segretaria - l'opinione di coloro i quali rinvengono in vicende lontane la responsabilità del risultato elettorale del 4 marzo e ancor più del 10 giugno che trovano ragione nelle chiare difficoltà del Pd a partire dalla sconfitta referendaria, nelle divisioni nazionali e regionali e chiaramente anche nelle criticità evidenziate nell'amministrazione di Terni".

"A livello locale - prosegue - abbiamo cercato di recuperare, pur in una missione quasi impossibile, una valutazione critica che si è sedimentata anche negli strati popolari verso l'amministrazione locale ma oltre a ciò i cittadini ternani hanno avuto, purtroppo, la chiara visione di un gruppo dirigente diviso da tempo e impegnato soprattutto in lotte intestine. Ritengo quindi ingeneroso e poco onesto ricondurre tutte le responsabilità della sconfitta al percorso da me avviato pochi mesi fa. Nell'assumermi la mia parte responsabilità ritengo però che vada condivisa con tutti coloro che hanno in questi anni, a vario titolo, gestito il partito e ricoperto incarichi istituzionali". 

"Con le mie dimissioni - conclude - faccio un passo indietro per consentirne due avanti auspicando una stagione di confronto dove i valori propri del partito possano ritrovare la loro realizzazion".

Ora le dimissioni andranno formalizzate nell'assemblea comunale che dovrà decidere se andara a un commissariamento in attesa del congresso nazionale di settembre o l'elezione di un reggente che traghetti il partito fino a tale scadenza. 

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