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Democratici senza pace, slitta l'elezione del nuovo segretario

Dopo l'intervento della commissione di garanzia rinviato il voto, venerdì ci sarà solo la discussione sulle dimissioni di Sara Giovannelli

Slitta l'elezione del nuovo segretario comunale del Pd di Terni. Dopo l'intervento della commissione di garanzia infatti la vicepresidente reggente dell'assemblea Simona Berretta ha dovuto modificare l'ordine del giorno delle riunioni già convocate per venerdì 14 e sabato 15 stralciando il voto sul successore della dimissionaria Sara Giovannelli rinviato a data da destinarsi. Comunque entro il 7 ottobre secondo i termini dello statuto. 

Venerdì dunque in via Mazzini si discuteranno solo le dimissioni della segretaria, rese soltanto a mezzo stampa, mentre bisognerà attendere per capire se ci sarà o meno un nuovo segretario. La decisione di far slittare il voto ridà fiato a quella fetta di partito rappresentata dall'azione del neonato coordinamento dei circoli che aveva chiesto prima il commissariamento e poi una reggenza unitaria per arrivare al congresso nazionale ormai imminente. Nel frattempo però c'è chi avrebbe già ritirato i moduli per raccogliere quel pugno di firme che serve per la candidatura a segretario e avrebbe cominciato a fare telefonate. Il nome dell'ex assessore Emilio Giacchetti resta quello più "caldo" del momento ma intorno qualcosa si è andato raffreddando viste le tante variabili all'interno dei gruppi e gruppetti che si erano creati in occasione del congresso che portò all'elezione della Giovannelli. 

Eleggere un nuovo segretario "come se nulla fosse successo sarebbe un errore" per Antonello Fiorucci, membro dell'assemblea comunale del Pd e già sfidante alla segreteria di Sara Giovannelli. "Le vicende di quel congresso - dice - sono, ad oggi, lontane anni luce ed i suoi equilibri divenuti obsoleti, ma rimane valida la necessità di proporre alla città nuove politiche e di fare in modo che il Pd possa imporsi un nuovo modo di fare politica e di rapportarsi con i ternani. Onestamente, io, con umiltà e con franchezza, ritengo sia un errore sia per il Pd che ha bisogno di riscoprire se stesso, di ripensarsi profondamente, di fare tabula rasa e di impostare un percorso nuovo, sia soprattutto per la città che ha bisogno di un Pd diverso da quello rattoppato e, sinceramente, sfibrato da quella che si tradurrebbe in una patetica esibizione di ipotrofia muscolare, laddove riducessimo tutto alla mera elezione di un singolo. Io penso che la città meriti rispetto da parte nostra, sapendo che esso passa per la concretezza delle azioni e non dalla vaghezza delle parole, comunque assenti. Perché sbagliare significa assumersi la responsabilità dei propri errori e chiedere scusa, passando la mano, senza timore di essere messi da parte. Perché, pur essendo il compito più difficile, significa parlare con chiarezza alla città e fare un’opposizione di qualità nelle istituzioni".

"Per fare tutto questo - prosegue - basta eleggere un segretario? Io penso di no. Ritengo che il Pd debba darsi il tempo di lavorare, su basi nuove, con occhi nuovi, circondandosi di persone migliori di noi, cercandole con umiltà, proponendo solo oneri e nessun onore. Penso che il PD debba trovare le condizioni per ricomporre un cubo di Rubik oggi non ricomponibile. Come pensiamo di fare qualcosa di utile per la città, senza uno strumento che sia all’altezza del compito? Presidiare un ponte di comando di una nave alla deriva non credo sia lungimirante, credo che molti, a partire da me, siano profondamente disinteressati all’esperienza. Preferisco che il PD di Terni percorra la rotta più lunga, che depuri se stesso da tutto ciò che nel passato l’ha reso, agli occhi di molti cittadini, un nemico della città. Potrebbe essere la missione più entusiasmante, il servizio più profondo per una comunità rigenerata".

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