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Comune di Narni, il consiglio vota all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre

Nelle motivazioni si legge: “L’assoluto valore, per la coscienza civile della popolazione narnese di tutti gli italiani, della testimonianza di vita della senatrice”

Il consiglio comunale di Narni ha votato questa mattina all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre. Nelle motivazioni contenute nell’ordine del giorno proposto dal sindaco Francesco De Rebotti e dal presidente Giovanni Rubini, si spiega che il consiglio riconosce: “L’assoluto valore, per la coscienza civile della popolazione narnese di tutti gli italiani, della testimonianza di vita della senatrice Segre e le sue testimonianze e i suoi altissimi meriti nel campo sociale”.

L’atto è stato portato in consiglio dopo che la commissione pari opportunità, tramite il presidente Maria Cristina Angeli, lo aveva sottoposto dopo l’approvazione, all’attenzione del sindaco e del presidente del consiglio comunale chiedendone il voto in assemblea: “E’ un atto non formale ma di assoluta sostanza – dichiara il presidente Rubini – che riconosce l’alto valore morale e sociale della senatrice Liliana Segre e conferma i saldi valori morali della comunità narnese, testimoniati, cosa molto importante, anche e soprattutto dal voto unanime registrato in consiglio”

L’iniziativa ha anche la firma della senatrice Emma Pavanelli, cofirmataria e membro della Commissione contro il razzismo, le discriminazioni e l’odio: “Tolleranza, valori, diritti delle minoranze, il rispetto del pensiero e un confronto più umano sono la base su cui è fondata la nostra democrazia, la base della nostra umanità”. Stiamo vivendo un momento storico molto delicato – affermano in una nota la senatrice e Luca Tramini del Movimento cinque stelle capogruppo al consiglio comunale - in cui odiare tutto e tutti sembra diventato troppo facile.

Nonostante i social media, i monitor dei nostri cellulari, dei nostri computer, ci abbiano avvicinato, tanto da poter inviare istantaneamente un messaggio dall’altra parte del mondo, lo sgretolarsi dei rapporti umani é evidente, spesso infatti non riusciamo a parlare con chi abbiamo di fronte: leoni davanti ad una tastiera e pecore guardando l’altro negli occhi.
Ascoltando il discorso all’Umanità di Charlie Chaplin non ci sembra scritto nel 1946 ma pochi giorni fa, non sembrano passati quasi 80 anni ma pochi giorni parole che riecheggiano attuali più che mai siamo in un mondo che va avanti alla velocità della luce: “Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è vuota e violenta e tutto è perduto.” Perché è vero “Coloro che odiano sono solo quelli che non hanno l’amore altrui.”

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