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Vini, “emorragia” di Orvieto Doc e Classico: stretta sui vigneti

Nel 2018 persi 12mila ettolitri, allarme del Consorzio. La Regione corre ai ripari: limitate le iscrizioni per le campagne vitivinicole fino al 2021

Una “emorragia” di 12mila ettolitri per Orvieto Doc e Orvieto Classico tra la vendemmia 2017 e primi imbottigliamenti del 2018. Il Consorzio per la tutela dei vini Orvieto Doc lancia l’allarme, la Regione Umbria raccoglie l’allerta e corre ai ripari.

Sarà limitata temporaneamente, nelle due campagne vitivinicole 2019/2020 e 2020/2021, l’iscrizione dei vigneti nello schedario viticolo regionale per il riconoscimento dei vini a Doc Orvieto e Orvieto Classico. “Abbiamo accolto la richiesta del Consorzio per la tutela dei vini Orvieto Doc - spiega l’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini - che ha evidenziato una situazione attuale di criticità, con un calo sostanziale degli imbottigliamenti nei primi mesi del 2018 rispetto al 2017, oltre 12mila ettolitri in meno fra Doc Orvieto e Orvieto classico, sottolineando la necessità di limitare le superfici rivendicabili per la denominazione a origine controllata per stabilizzare il mercato del vino Doc Orvieto attraverso un riequilibrio fra domanda e offerta”.

La zona di produzione delle uve per il Doc Orvieto interessa, in tutto o in parte, il territorio di 18 comuni, 13 in provincia di Terni e 5 in provincia di Viterbo, con una superficie vitata di circa 2.100 ettari ai quali nei prossimi anni andranno ad aggiungersi, nel territorio umbro, circa 230 ettari di nuovi impianti di vigneti derivanti dall’utilizzo degli ex diritti della riserva regionale e da nuove autorizzazioni concesse in base a un decreto ministeriale del 2015, con un incremento di circa l’11% del potenziale produttivo della Doc Orvieto.

L’analisi del potenziale riduttivo, secondo quanto ha rilevato il Consorzio di tutela nella relazione che ha accompagnato la richiesta, rappresenta una lettura parziale della realtà in quanto una parte di ettari impiantati per la Doc Orvieto ogni anno non vengono rivendicati tanto che nel 2017 la superficie vitata rivendicata complessivamente da 497 viticoltori è stata di 1.894 ettari. A preoccupare è il calo degli imbottigliamenti: la valutazione delle giacenze “è estremamente significativa per il futuro della Doc Orvieto in quanto, se non adeguatamente assorbite dal mercato, nel breve-medio periodo potrebbe registrarsi una sensibile riduzione del valore del vino con conseguenze negative sul reddito dei produttori di Umbria e Lazio”.

“Nonostante i provvedimenti annuali adottati nelle ultime vendemmie dalle Regioni Umbria e Lazio – sottolinea l’assessore Cecchini – permangono le criticità di mercato per i vini Doc Orvieto. Per questo motivo, dopo aver sentito le organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative e le organizzazioni professionali delle due regioni e dopo apposite riunioni tecniche, in coerenza con la normativa comunitaria e nazionale di settore, abbiamo accolto la richiesta del Consorzio e stabilito una limitazione produttiva temporanea per due campagne vitivinicole, fino al 31 luglio 2021”.                             

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