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"Giusto l'allarme della Cgil. Bisogna rivedere il bando per l'istruttore di vigilanza". La richiesta delle minoranze

Secondo i capigruppo di Pd-M5S-Senso Civico la denuncia delle Cgil, relativa al possesso della patente A come discriminante per la partecipazione alla selezione, è fondata e potrebbe marginalizzare la partecipazione delle donne

A sostegno della denuncia lanciata dalla Cgil relativa al rischio di discriminazione nei confronti delle donne nella partecipazione al bando per istruttori di vigilanza che prevede, fra i requisiti, il possesso della patente A, è arrivata la richiesta di revisione dei termini di selezione dei gruppi consiliari di minoranza di Palazzo Spada:  "Riteniamo di condividere la posizione espressa dal coordinamento donne della Cgil, sottolineata in merito al concorso per gli istruttori di vigilanza al comune di Terni. Il requisito di partecipazione della patente A riteniamo anche noi, possa essere motivo di penalizzazione soprattutto per le donne, considerando la scarsissima diffusione tra le persone di sesso femminile.

La pandemia e la conseguente grave crisi economica - sottolinenano i consiglieri di minoranza -, che è più marcata nel nostro territorio già riconosciuto come area di crisi complessa, colpisce con più forza le donne insieme ad altre categorie. A tal fine - concludono i consiglieri - chiediamo all'amministrazione la possibilità di rivedere il bando in merito a tale requisito, che non ha carattere di obbligo, proprio allo scopo di consentire la partecipazione anche alle cittadine ternane".

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