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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il cuore verde d’Italia è il “regno” della plastica: nel 2020 raccolta record in Umbria

I dati del consorzio Corepla: produzione da 34,1 chilogrammi per abitante, fanno meglio solo in Valle d’Aosta

Un anno difficile che non ha comunque fermato la macchina italiana della raccolta e del riciclo degli imballaggi in plastica. Questo, in sintesi, il quadro di un 2020 caratterizzato dal fermo di molte attività produttive, da mesi di lockdown ma anche dalla sostanziale tenuta del sistema di gestione dei rifiuti, la plastica in particolare, reattivo e proattivo di fronte ad un prolungato frangente di stress. Lo dimostrano i dati diffusi oggi nel corso dell’assemblea annuale di Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica.

Il quantitativo complessivo di imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale, per lo scorso anno, è stato stimato in 2.198 mila tonnellate, con una flessione di circa il 5% rispetto al 2019. In controtendenza a questo dato, la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica è cresciuta anche nel 2020: la raccolta conferita ai centri di selezione, inclusiva di quella di competenza dei sistemi autonomi, è stata pari a 1.433.203 tonnellate, con un aumento dell’4% rispetto al 2019. Un nuovo record in termini di quantità trattata, che porta l’Italia ad un pro capite medio annuo di 23,7 kg. A guidare la classifica Valle d’Aosta, Umbria e Sardegna, con oltre 32 kg per abitante.

A fronte di 1.914.000 tonnellate di imballaggi in plastica immesse sul mercato e di pertinenza COREPLA nel 2020, il Sistema Italia è riuscito a recuperarne 1.820.270, che corrisponde al 95%, un dato che porta l’Italia sul podio dei paesi europei più virtuosi. Lo scorso anno sono state riciclate 655.393 tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica, prevalentemente provenienti da raccolta differenziata urbana (sono incluse le quantità provenienti dalle piattaforme da superfici private e dai Consorzi autonomi). Alle cifre della gestione consortile, vanno aggiunti i quantitativi di imballaggi in plastica riciclati da operatori industriali indipendenti provenienti dalle attività commerciali e industriali (249.500 tonnellate) per un riciclo complessivo di oltre 900.000 tonnellate.

Per quanto riguarda l’Umbria, la produzione media per abitante nel 2020 è stata di 33,1 chilogrammi per un aumento del 34,2% rispetto ai 24,6 kg pro capite del 2019. La media nazionale è di 23,7 chilogrammi. Con 34,1 chilogrammi a testa, fanno di più soltanto in Valle d’Aosta; subito dietro l’Umbria si piazza la Sardegna con 32 chilogrammi pro capite. L’aumento percentuale dell’Umbria rispetto all’anno precedente non ha eguali in Italia. Al contrario, la Sicilia con 19,7 kg/pro capite è la Regione con il dato più basso.

Sono stati recuperati poi anche quegli imballaggi che ancora non possono essere riciclati; Corepla ha infatti avviato a recupero energetico 377.807 tonnellate che sono state utilizzate per produrre energia al posto di combustibili fossili. Il materiale avviato da Corepla a recupero è stato destinato per il 75% a cementifici (43% in Italia e 32% all’estero) e per il restante 25% a termovalorizzazione.

Il servizio di raccolta e riciclo è ormai capillare in tutto il Paese: sono 7.436 i Comuni serviti (94%) con il coinvolgimento del 97% dei cittadini. Il valore economico direttamente distribuito dal Consorzio ammonta complessivamente a 771 milioni di euro, dove la quota di valore principale resta quella destinata ai Comuni e/o convenzionati da loro delegati.

Nel corso del 2020 il corrispettivo riconosciuto da Corepla ai Comuni italiani o ai loro operatori delegati ha infatti raggiunto i 391 milioni di euro. Quasi 173 milioni sono stati destinati agli impianti che selezionano gli imballaggi dividendo la plastica per polimero e alcuni polimeri come il PET anche per colore, dando così maggior valore al prodotto selezionato.

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