“Far ascoltare alla donna che vuole abortire il battito del cuore: quello non è un grumo di cellule ma una persona umana”
La lettera del vescovo di Terni Narni Amelia, Francesco Antonio Soddu, a favore della proposta di legge di iniziativa popolare: “Non è un referendum sull’aborto”. Il sostegno dell’Unione dei giuristi cattolici e del Movimento cristiano lavoratori
“Sono a condividere con voi l’opportunità di aderire alla campagna di raccolta firme alla proposta di legge di iniziativa popolare ‘Un cuore che batte’, sulla legge 194/78. Non si tratta di una sorta di referendum per l’abolizione della legge sull’aborto, quanto la richiesta di introdurre nella legge 194/78, all’articolo 14, il comma 1-bis la seguente dicitura: Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso”.
Inizia così la lettera che il vescovo di Terni Narni Amelia, monsignor Francesco Antonio Soddu, ha inviato alla comunità diocesana a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare intitolata “Un cuore che batte”. “La finalità – scrive monsignor Soddu nella missiva - è quella di accrescere la consapevolezza della donna affinché possa decidere più liberamente e più consapevolmente se ricorrere o no all’aborto. Il suo senso è aiutare la donna a rendersi conto che ciò che ha nel grembo non è un grumo di cellule ma una persona umana. Per l’esattezza, la persona di suo figlio.
È un fatto che, laddove questa pratica sia stata adottata, il numero degli aborti è crollato drasticamente. Si tratta di un provvedimento che quindi dovrebbe trovare il favore di chiunque sostenga di avere a cuore le donne e la natalità”.
La campagna di firme è rivolta a tutti i cittadini è punta a raccoglierne 50mila entro il prossimo 7 novembre. “Questa campagna, se fatta conoscere e sostenuta – conclude il vescovo Soddu - costituisce anche l’occasione per riportare all’attenzione delle nostre comunità la realtà dell’esistenza vitale del bambino nel grembo materno, perché sia riconosciuto come soggetto di diritti, primo e fondamento di tutti gli altri, quello alla vita”.
E a sostegno del presule si sono schierati l’Unione giuristi cattolici italiani di Terni, l’Unione provinciale movimento cristiano lavoratori di Terni, il Movimento cristiano lavoratori dell’Umbria - attraverso i propri rappresentanti, ossia il presidente Mcl Umbria, Ermanno Ventura, il presidente Ugci Terni, Diego Piergrossi, il presidente Mcl Terni, Francesco Venturini- che in una nota spiegano di “accogliere e fare proprio l’invito sincero che il vescovo ha rivolto ieri alla cittadinanza di firmare e promuovere la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare”.
“La proposta di legge – approfondisce la nota - si sostanzia nell’inserimento di un ulteriore articolo che finalmente realizzi quella tutela della vita umana fin dal suo inizio pure disposta nell’articolo 1 della legge 194/1978 e che pure, almeno fino ad oggi, è rimasta inattuata”.
“Ciò al fine di tutelare innanzitutto quella vita umana fin dall’inizio di cui il legislatore voleva ergersi a garante con l’articolo 1 della legge 194/1978 e, nel contempo, rendere più consapevole la scelta della donna, molte volte convinta in buona fede che l’aborto sia uno dei tanti mezzi di contraccezione a disposizione per il controllo delle nascite. Ciò, peraltro, in violazione di quanto ancora una volta chiaramente disposto dal legislatore nel 1978: L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite”.
“La difesa della vita fin dall’inizio, la difesa dell’innocente, la difesa della consapevole scelta della donna sono infatti valori e istituti non solo cristiani, ma laici e condivisi dalla Repubblica italiana che nella Costituzione li ha riconosciuti e fatti propri. Riconoscimento tanto più importante in un momento quale quello attuale che vede drammaticamente l’Italia quale ultimo Paese Ue per natalità e, addirittura, sestultimo al mondo (dati Istat e Cia 2023)”.
“Il futuro dei nostri cari dipende anche dalla nostra testimonianza nel presente, non dimentichiamolo. Intendiamo quindi mobilitarci tutti promuovendo la firma e andando a firmare per la proposta di iniziativa popolare entro e non oltre il 7 novembre 2023. Attenzione – è l’appello finale - Si può firmare in ogni Comune (quello di residenza). A Terni lo si può fare presso lo sportello del cittadino in via Roma dal lunedì al venerdì la mattina dalle 9 alle 13 e anche il martedì e giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 17.30”.