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Notizie “gonfiate” per la campagna elettorale, condannato il Comune di Terni

Lavori pubblici e sicurezza, Agcom “bacchetta” Palazzo Spada dopo l’esposto di Filipponi (Pd): quelle comunicazioni non erano né indispensabili né impersonali

 Quella “attività di comunicazione effettuata dal Comune di Terni (…) non presenta i requisiti di indispensabilità e impersonalità. In particolare, non ricorre il requisito dell’impersonalità né il requisito dell’indispensabilità ai fini dell’efficace assolvimento delle funzioni proprie dell’ente, poiché le informazioni potevano comunque ben essere differite nel tempo”.

Con la delibera 177/20, l’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) ha condannato il Comune di Terni in seguito ad un esposto presentato da Francesco Filipponi, capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, in merito a due notizie pubblicate dal sito internet di Palazzo Spada lo scorso febbraio, durante la campagna elettorale per le elezioni suppletive per il Senato, dalle quali poi sarebbe risultata vincitrice Valeria Alessandrini, già assessore della giunta Latini e consigliere regionale in quota Lega.

L’esposto di Filipponi fa riferimento a due notizie, pubblicate il 12 febbraio rispettivamente alle 13.30 e alle 16: “Sarà ristrutturata l’area accanto a Palazzo Spada” e “Patto per Terni sicura, risultati incoraggianti”. La violazione contestata da Filipponi si rifà a quanto disposto dall’articolo 9 della legge 22 del febbraio 2000 che stabilisce che “a far data dalla convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni e che tale divieto trova applicazione per ciascuna consultazione elettorale e/o referendaria”.

La comunicazione istituzionale di Palazzo Spada avrebbe dunque dovuto attenersi a criteri di impersonalità ed indispensabilità. Criteri che però non sono stati riscontrati dagli approfondimenti svolti da Agcom rispetto ai quali, pur interpellato dal Corecom dell’Umbria, il Comune di Terni non ha fornito “alcun riscontro”.

In particolare, Agcom rileva che nella attività di comunicazione oggetto di verifica “non ricorre il requisito dell’impersonalità in quanto le notizie riportano anche i riferimenti ad assessori comunali dell’ente, nonché all’ufficio stampa comunale, né il requisito dell’indispensabilità ai fini dell’efficace assolvimento delle funzioni proprie dell’Ente, poiché le informazioni ivi contenute potevano comunque ben essere differite nel tempo, trattandosi la prima di un progetto di massima di una futura opera pubblica specie se risultano enfatizzate nella particolare descrizione delle iniziative dell’amministrazione comunale con espressioni del seguente tenore: Si è trattato di un altro importante passaggio nell'attuazione del Patto per Terni Sicura e Continueremo su questa strada confortati dai risultati che si stanno ottenendo nella prevenzione e nella repressione dei reati e per far sì che i cittadini si sentano più sicuri, in una comunità nella quale le leggi e le regole vengono fatte rispettare”.

Agcom ordina dunque a Palazzo Spada di “pubblicare sul sito web, sulla home page, entro un giorno dalla notifica del presente atto, e per la durata di quindici giorni, un messaggio recante l’indicazione di non rispondenza delle notizie accertate dal Comitato regionale per le comunicazioni dell’Umbria ed effettuate sul sito istituzionale del Comune in data 12 febbraio 2020, a quanto previsto dall’articolo 9 della legge 22 febbraio 2000”.

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