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Agosto Stronconese, la rinascita ed il ritorno della contrada dell’Arco: “Spirito di appartenenza ed amore per il proprio paese”

Il racconto di Francesco Carotti che ha iniziato il suo percorso come tamburino: “Abbiamo ricreato la contrada dell’Arco attorno al 2005 insieme ad altri amici”

Quarant’anni di storia, tradizione, buona cucina e spettacoli. L’Agosto Stronconese, in programma dal 18 al 28 agosto, festeggia la ricorrenza grazie all’impegno dei tanti volontari che si sono avvicendati negli anni ed hanno consentito la buona riuscita della manifestazione. Generazioni che si sono virtualmente passate il testimone, garantendo così continuità ad una delle feste più attese in tutto il territorio.

Ad intervenire alla nostra redazione di www.ternitoday.it Francesco Carotti che racconta la sua esperienza dapprima come tamburino e successivamente membro attivo dell’Ente Agosto Stronconese: “Ho iniziato nel 1998 ad appassionarmi alla festa. In quegli anni l’impostazione era più o meno la medesima, rispetto ad ora con stand, spettacoli di piazza, iniziative culturali. Ricordo alcune date fisse in particolare: il 18 agosto coincideva con il Rescritto, il 20 a sera si faceva il corteo ed il giorno seguente l’offertorio al Beato Antonio, rigorosamente in costume. In quel periodo però la festa non attraversava un periodo floridissimo, a seguito di varie vicissitudini. Successivamente è tornata a decollare intorno al 2007, per poi avere una vera e propria crescita esponenziale che si è tradotta con il ritorno della sfida alla Berretta”.

Dallo scioglimento alla rinascita: “Insieme ad altri ragazzi, dall’età compresa tra i 18 e 20 anni, ricreammo la contrada dell’Arco attorno al 2005. Una vera e propria rifondazione coincisa con un’assemblea e delle elezioni che hanno riguardato le zone di San Liberatore, Colle, Molenano, Piciolo, Cerreta, Termine e Santa Eugenia. In quel periodo si doveva un po' stringere i denti poiché ricoprivamo i ruoli di tamburini e guardie, a causa del numero esiguo di partecipanti”.

Un ulteriore passaggio cruciale per l’Agosto Stronconese: “Tra il 2010 e 2011 si è verificato un vero restyling della struttura dell’Ente. Tutte e le tre contrade hanno osservato un ricambio generazionale e molti nuovi giovani si sono avvicinati. Entusiasmo, condivisione dei valori che accomunano la festa, il desiderio di rievocare le gesta del Beato Antonio, lo spirito di appartenenza e l’amore per il proprio paese sono gli aspetti preponderanti”. Una passione crescente: “La festa è occasione anche per far conoscere ulteriormente Stroncone. Un lavoro che perdura per 365 giorni all’anno e sfugge a qualcuno. Occorre dedicare tempo, avere pazienza e cercare di accontentare tutti anche se, occorre precisare, è un obiettivo non facilmente perseguibile. Naturalmente poi c’è chi critica e non è semplice districarsi”.

I ricordi più belli di Francesco: “Riportare al campo di Molenano la sfida alla Berretta e rivedere tanta gente partecipare. La piazza piena ai concerti ed agli spettacoli proposti e i tanti figuranti al corteo storico. Sono uscito dall’organizzazione – conclude – perché, a mio avviso, la manifestazione vive una fase di stallo, nonostante il grande lavoro che viene svolto. Di sicuro l’impronta che è stata data, da un punto di vista storico, la prediligo. Orientamento tra l’altro sul quale si stanno focalizzando gli attuali organizzatori. Fondamentale che ci sia un continuo ricambio anche se altrettanto importante la presenza di qualche adulto. I giovani – conclude – devono essere inseriti gradualmente”.

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