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L’album delle figurine degli abitanti impazza sui media nazionali: “Un meritato riconoscimento per la famiglia allargata del paese”

L’ideatrice del progetto ‘Il paese’ Nadia Neri: “La visibilità che sta avendo Montecchio mi rende immensamente felice”

Collezionare un album di figurine evoca piacevoli ricordi, appartenenti al passato di moltissimi adulti. Acquistare l’album, scartare i pacchetti, attaccarle e scambiare i doppioni. Una tradizione tramandata di generazione in generazione che viene conservata nel tempo, nonostante il processo di digitalizzazione ormai avviato da anni. A Montecchio qualcosa di magico è avvenuto nelle scorse settimane. L’idea di Nadia Neri, scaturita dal suo personale processo artistico, ha trovato appoggio nell’associazione ‘L’antica Torre di Melezzole’ e nel comune a guida Federico Gori. Dopo quasi quattro anni e mezzo, dal momento del concepimento, l’album di figurine ‘Il paese’ è divenuto realtà ed ora sta rimbalzando sui principali media nazionali.

“Sono nata a Montecchio e vivo tra il mio paese e Firenze” esordisce Nadia Neri alla nostra redazione di www.ternitoday.it. “Ho frequentato i corsi all’Accademia delle belle arti, acquisendo competenze ed esperienze nel settore. L’idea di dar vita all’album risale a circa quattro anni e mezzo fa. Tutto ciò nacque dal mio processo artistico con la finalità di raccontare i posti e le persone che realmente frequento. L’artista – in tal senso – parla di ciò che conosce. Poiché diversi lavori si sono basati sulla famiglia ho pensato a Montecchio come una allargata. Il concetto dell’identità è fondamentale, il sentirsi appartenere ad una comunità. Si sviluppano dei processi sociali ritrovando, ulteriormente, anche delle relazioni acuite durante l’emergenza sanitaria”. Nadia tiene a precisare un aspetto che reputa fondamentale: “Con il ricavato spero verrà istituito un fondo per promuovere progetti artistici all’interno del Comune, dando spazio ai giovani, all’arte, a progetti che poi verranno selezionati”.

Dall’idea alla realizzazione: “Ho fatto un po' tutto da sola – sottolinea Nadia – dalla grafica, all’impaginazione, fino alla cartina di Montecchio, gli sfondi delle figurine e le foto scattate ai concittadini. Certo se non ci fosse stato il sostegno da parte del Comune ed i consigli degli amici difficilmente avrei raggiunto l’obiettivo”. La cura dei dettagli: “Tre le versioni diverse delle bustine, il QR code che riporta al sito internet, per citare alcuni esempi. Il progetto l’ho presentato al sindaco e lui lo ha accolto con grande entusiasmo. Successivamente l’associazione ‘L’Antica Torre di Melezzole’ mi ha sostenuta. Così, dopo i primi introiti dettati dalle vendite, siamo in fase di ristampa utilizzando la massima trasparenza, nel comunicare ogni singolo ricavo”. 

La tesi di laurea: “Correva l’anno 2019, prima della pandemia – ricorda Nadia – quando presentai il progetto. Naturalmente lo sviluppo era in fase embrionale poiché occorreva poi metterlo a terra, andando a scattare le foto agli abitanti. Ho utilizzato le modalità del passaparola, le bacheche del paese, gli avvisi sui gruppi social per comunicare ai cittadini cosa volevo proporre e realizzare. Qualcuno me l’ha anche inviata ma la gran parte le ho scattate casa per casa”. Ulteriore precisazione: “Sono comprese le frazioni di Melezzole e Tenaglie, con l’intento di abbracciare tutto il territorio. Un lavoro lunghissimo quanto entusiasmante”.

Qualche numero: “Le figurine sono 428 in totale. L’album, come detto, è diviso nei tre paesi e Montecchio ulteriormente suddiviso nei quattro rioni. I personaggi sono poi ripartiti a seconda delle famiglie e dello sfondo. Sono stati stampati 150 album e per la seconda ristampa ne prevediamo ulteriori 200. Per le bustine siamo a quota 13 mila”. Le principali soddisfazioni ricavate: “Ho visto che c’è stato un avvicinamento ulteriore da parte delle diverse generazioni. Bambini e grandi, ad esempio che si scambiano le figurine. Un forte fattore di dialogo, condivisione, elementi che si erano un po' persi con il trascorrere del tempo. In talune realtà, come la nostra, è molto importante riattivare i legami. Inoltre un ulteriore motivo di soddisfazione è far sentire protagoniste le persone e contestualmente la storia a cui appartengono”.

Oltre a nome e cognome infatti Nadia ha inserito la professione, con una specifica: “Ad ognuno ho infatti chiesto il lavoro con il quale si identificavano”. Il rimbalzo mediatico è stato evidente dato che portali, quotidiani, televisioni nazionali hanno dato spazio all’iniziativa della professionista: “Mi rende felice che Montecchio abbia questa visibilità. Il paese se lo merita davvero. Se ho poi contribuito – conclude – è un ulteriore motivo di orgoglio”.

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