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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Una dottoressa ternana alle Olimpiadi: “Il mio sogno fin da bambina. L’entusiasmo del gruppo la nostra arma in più”

Alessandra Favoriti fa parte integrante dello staff medico dell’Italia femminile di pallavolo. Il suo racconto: “La mia prima competizione a cinque cerchi”

Un sogno che si realizza. Per gli amanti dello sport, semplici osservatori o praticanti, i giochi olimpici rappresentano il momento più importante ed emozionante che si possa vivere. Un discorso che vale sia per chi assiste da casa e – naturalmente – a maggior ragione per chi ha la fortuna di potervi partecipare. Dal 2015 la dottoressa Alessandra Favoriti è inserita nello staff della nazionale. Inoltre dal mondiale 2018 segue le vicissitudini della prima squadra femminile dell’Italvolley. Nel suo passato figurano esperienze nell’atletica e pallavolo, dove è stata punto di riferimento per diverse società del territorio. Al termine della competizione iridata, conclusasi con la conquista della medaglia d’argento, è stata ricevuta dall’assessore allo sport Elena Proietti che le ha consegnato una targa ricordo.

La strada che ha portato le azzurre al Giappone: “Ci siamo qualificate a Catania due anni fa. È stato molto emozionante poiché i palazzetti erano pieni, nel periodo precedente a quello pandemico. Un obiettivo raggiunto che equivale al mondiale per il calcio. Si tratta dell’onore più grande, andare a rappresentare la nostra nazione. Una emozione che avverto io, figuriamoci gli atleti”. La nazionale femminile pronta per la nuova avventura: “La prima fase vede le dodici nazioni partecipanti suddivise in due raggruppamenti con qualificazione delle prime quattro alla fase successiva. Il nostro è sicuramente il più tosto perché affronteremo Usa e Cina le quali hanno fatto la storia delle Olimpiadi. Ci potrebbe dare un vantaggio per l’eventuale percorso successivo ed arrivare alla finale. La femminile non è mai riuscita a conquistare una medaglia, sarebbe la prima storica volta. Partiremo il prossimo 16 luglio per poi debuttare il 25. Alcune partite saranno un po' scomode da seguire, per via degli orari e del fuso. Contro la Cina, campione uscente, si gioca alle 12.40 ora italiana”.

L’emergenza sanitaria torna a preoccupare: “Le regole sono molto ferree. Saremo sempre tracciabili attraverso delle app, oltre che sottoposti a regolari tamponi. Inoltre non potremo uscire dal villaggio, totalmente blindato. L’organizzazione è meticolosissima, in tal senso”. Oltre alla presenza di Alessandra lo staff si compone di due fisioterapisti ossia Andrea Marconi di Lama e Francesco D’Altri. “Ci sarà l’appoggio anche di quello del CONI, andiamo come Italia tutti insieme. L’idea è di far parte di una grande famiglia”. Complessivamente la spedizione si compone di ventidue elementi: dodici atleti, dieci dello staff”.

Un percorso di avvicinamento complicato dalla pandemia: “Siamo in ritiro da aprile. Non potevamo partecipare a manifestazioni e amichevoli. Solo nell’ultima settimana abbiamo giocato contro la Serbia, tra le più forti al mondo. Le sensazioni sono positive, conosciamo le nostre potenzialità. Ci sono ragazze che hanno partecipato alle Olimpiadi, altre esordienti. Partiamo con tante aspettative e voglia di tornare in campo. Inoltre – afferma Alessandra – questo gruppo è molto unito e credo che l’entusiasmo sia un punto a favore. Oltre all’aspetto tecnico anche quello emotivo conterà molto. Sono sicura che l’energia da profondere sui palazzetti sarà il nostro punto di forza. Anche negli allenamenti si respira in qualcosa di diverso, una grande voglia di raggiungere il risultato”.

Infine una riflessione della dottoressa Favoriti su aspettative e sensazioni avvertite: “Da un punto di vista formativo confrontarsi con altri atleti di diverse discipline è sicuramente stimolante. Alcuni luoghi infatti saranno in comune. Da un punto di vista emotivo è opportuno soffermarsi sul contesto. L’assenza di pubblico renderà i giochi piuttosto particolari. Tuttavia esserci è sicuramente bellissimo. Da piccola sognavo di parteciparci, nella specialità 400 metri ostacoli, quando praticavo atletica. Poi ho sempre sperato di poter assistere. Parteciparvi da medico è impensabile. Speriamo di ottenere qualcosa di buono - conclude – per coronare questa meravigliosa esperienza”.

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