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Amelia, Luciano Rossi si propone come candidato sindaco del centrosinistra ma il Pd non risponde

Sostenuto dal movimento cittadino "Rete resistente" che raccoglie molte anime della sinistra, Luciano Rossi lancia la sfida più grande: convincere il Partito democratico a convergere sul suo nome

Classe 1956, commerciante e personaggio molto attivo nella realtà sociale amerina (collaboratore della Comunità Incontro, fra i fondatori dell'Ente Palio dei Colombi e presidente della contrada Platea, e fra i soci fondatori di Ameliadoc), Luciano Rossi, in realtà, è stato lontano per anni dalle acque, spesso turbolente, della politica cittadina, nonostante sia stato nel passato una eminente figura di riferimento: ha ricoperto la carica di consigliere comunale per 10 anni, prima nella Dc e poi nel Partito popolare italiano. Nel 1994 è stato il braccio destro del sindaco Luciano Lama, ricoprendo la carica di suo vice. Infine, fu assessore nella giunta guidata fa Fabrizio Bellini, oltre ad aver ricoperto la carica di vice presidente dell'Ater per due anni. 

Questo il curriculum di Rossi, che è stato avanzato sul tavolo delle trattative per la scelta del candidato alle prossime elezioni amministrative di autunno da parte della coalizione di centrosinistra e sostenuto dal gruppo cittadino di "Rete resistente", che raggruppa al suo interno diverse anime del macrocosmo di sinistra che fa difficoltà a riconoscersi nel Partito democratico. 

"Sono certamente consapevole - scrive Rossi sul suo profilo social - che la candidatura a sindaco non è un qualcosa che si definisce in solitudine o con un piccolo gruppo di persone, occorre anche la convergenza dei partiti politici ai quali è rivolta la proposta, ma soprattutto occorre il calore ed il sostegno di tanti cittadini.

La mia non è una scelta data da ambizione quanto dalla maturità che sento di poter mettere a disposizione nel prossimo dibattito elettorale. Amo la mia Città ma questo non mi impedisce di riconoscere la deriva di degrado che la avvolge".

Proprio dal movimento "Rete resistente", arriva la sfida lanciata direttamente al Pd, vista la difficoltà oggettiva del partito a convergere su un altro nome, con la richiesta di sostenere un'unica candidatura (quella di Rossi, ovviamente) per costruire una coalizione quanto più possibile coesa.

Il Pd incassa, ma qualcosa non convince

Le prime reazioni all'interno dei "dem" di Amelia sembrerebbero piuttosto fredde o, quanto meno, estremamente caute.

A Rossi viene riconosciuta la grande esperienza e lealtà politica che gli conferisce, di fatto, autorevolezza e peso specifico all'interno di una possibile coalizione. Tuttavia, filtra una certa riluttanza da parte del "dominus" del Pd amerino, Piero Bernardini, sempre alle prese con ago e filo per ricucire strappi e litigi interni al partito, nella migliore tradizione della sinistra.

Nonostante l'appello di "Rete resistente" direttamente a chi dovrà dare il placet sui nomi dei prossimi candidati sindaci di stretta appartenenza o sostenuti dai dem per le prossime amministrative in tutta l'Umbria (leggasi Perugia e, più nello specifico, Tommaso Bori, neo segretario regionale), il Pd di Amelia vorrebbe tentare il tutto per tutto per far uscire dal cilindro un nome che sia espressione del partito, possibilmente spendibile, condiviso e con un'adeguata autorevolezza per contrastare assalti esterni (centrodestra) ma soprattutto interni alla coalizione di sinistra.

Ma il tempo sta per scadere, e il mese di luglio si preannuncia torrido. Intanto, nessuna notizia su possibili apparentamenti del M5S, che risente dei terremoti e cortocircuitoi fra il vecchio movimento (Grillo) e il nuovo partito (Conte) che sta gettando più di un'ombra sul futuro pentastellato.

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