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Domenica, 10 Dicembre 2023
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Dal “taglio” dei furbetti ai parcheggi riservati: perché conviene e perché no l’apertura della Ztl a Terni

La sperimentazione a fasce orarie dall’8 dicembre al 6 gennaio: Palazzo Spada annuncia di voler cancellare 13mila permessi di accesso. Residenti e politica in subbuglio: una riflessione

Nella nota con cui l’amministrazione comunale di Terni annuncia la fase di sperimentazione che porterà all’apertura a fasce orarie della zona a traffico limitato (dall’8 dicembre al 6 gennaio, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20) ci sono diversi elementi su cui provare ad imbastire un ragionamento per verificare se, in fin dei conti, questo provvedimento porterà benefici o disagi e in che misura.

A scanso di equivoci, precisiamo subito la nostra posizione: aprire la Ztl al solo transito, in queste condizioni, è un po’ come la corazzata Potëmkin di fantozziana memoria. Non agevolerà il commercio, non solo perché passare in auto davanti ad una attività commerciale non serve a rimpinguare gli affari di quel negozio. Ma anche perché provare a farsi una passeggiata, costretti allo slalom in mezzo al traffico e tutt’altro che conciliante con lo shopping. Auto significa poi non solo confusione ma anche smog, inquinamento, rischio incidenti e tanto altro.

Forse – lo diciamo sommessamente – per andare incontro agli esercenti del centro cittadino (mazziati dalla grande distribuzione) si sarebbero potute sperimentare altre soluzioni. Senza inventarsi nulla di fantasmagorico, ma magari soltanto “ricopiando” quello che fanno altre città, piccole, medie o grandi che siano. Offrendo la possibilità di parcheggi gratuiti o fortemente – ma fortemente, eh – scontati nei fine settimana a ridosso del Natale. Magari programmando eventi culturali a misura di bambini e famiglie sempre nello stesso periodo. Magari, mettendo attorno ad un tavolo le associazioni di categoria con cui predisporre un cartellone di appuntamenti, ma anche delle iniziative promozionali e commerciali così da “allettare” il consumatore. Dandogli insomma il pretesto per andare in centro, restarci e spendere.

Detto questo, c’è da prendere atto di almeno un altro paio – forse tre – elementi. Se è vero, come dice Palazzo Spada, che l’amministrazione comunale si appresta a tagliare 13mila permessi di accesso alla ztl, di fatto oggi l’area del centro è un colabrodo dove tutti entrano, parcheggiano e fanno un po’ come gli pare. La sperimentazione, in fin dei conti, è già in atto. E ci sembra che non funzioni. Tanto è vero che i residenti – riuniti in comitato – hanno protestato per le ultime decisioni e da mesi ormai sollecitano l’apertura di un confronto che sia in qualche modo funzionale.

Nota a margine: anche la politica, più o meno trasversale, oggi si straccia le vesti. Fermo restando che tutti, o quasi, quelli che protestano contro l’amministrazione – e Alternativa popolare oggi forza di maggioranza – negli anni in cui hanno potuto, nulla hanno fatto.

Secondo elemento: nella stesa nota, l’amministrazione anticipa la volontà di individuare “parcheggi esclusivi per i residenti”. Ammettendo che quelli che ci sono, non bastano. Forse perché ci sono più residenti che posteggi o forse perché sono i permessi di accesso ad essere stati distribuiti in maniera molto generosa. Per cui, torniamo al punto di partenza in questa specie di gioco dell’oca nella zona a traffico limitato. Bene il “taglio” ai furbetti. Male la sperimentazione: si sa già come andrà a finire.

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