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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"La Taric non serve a far risparmiare": svuotamenti e metri quadri, la verità di Asm in commissione

I vertici di Asm, Menecali e Tirinzi, ascoltati da Palazzo Spada: "Ecco come calcoliamo la tariffa e come si divide la torta"

"La Taric non serve a far risparmiare. E' pensata per indirizzare i cittadini verso comportamenti virtuosi". Con queste parole i vertici di Asm lunedì mattina hanno preso parte alla seduta della terza commissione consiliare, presieduta dall'esponente della Lega Federico Brizi, dopo le polemiche di questi giorni in merito agli aumenti in bolletta della tassa sui rifiuti. Al tavolo il presidente Asm Mirko Menecali e il direttore Stefano Tirinzi, insieme all'assessore alle partecipate Orlando Masselli.  

"Asm - ha spiegato Menecali - non può decidere sulla modalità di tariffazione, questa spetta al Comune. La tariffa puntuale non ha lo scopo di far risparmiare i cittadini, ha il compito di indire un comportamento virtuso per ridurre l’indeffereziato. Il calcolo della tariffa dipende da una quota fissa  e da una quota variabile, la quota variabile dipende dagli svuotamenti dei contenitori per la raccolta. Nella quota variabile c’è comunque una quota fissa di 26 svuotamenti. La dimensione del costi del servizio è basata  su un concetto di costi e efficienza, la nuova normativa dice che chi fa questo servizio deve essere in equilibrio economico, quindi il calcolo non è più sulle utenze".

Complicato e molto tecnico il metodo di rilevamento della quota spettante a ciascuna utenza. Metodo che in questi giorni è finito anche oggetti di richieste politiche di chiarimenti. Su questo Menecali ha spiegato: "Questo sistema di raccolta conta di evitare, soprattutto nei condomini numerosi con più di sei utenze, tante mastelle fuori dai condomini: molte mastelle, inoltre, richideono tanto personale, aumento quindi dei costi da ripartire. Il metodo di calcolo prevede una torta da 21 milioni, 9 milioni di quota fissa e 11 variabile. Per le utenze domestiche 12 milioni, dei quali 3,5 fissi e 8,6 variabili, per le non domestiche quasi 9, di cui 6,3 e 2,5. Noi non vogliamo dar luogo a nessuna strangata, il giusto dimensionamento della mastella può aiutare a trovare alcune soluzioni, così come una corretta informazione e un rapporto costante con i nostri utenti. E' certo però che in caso di controversie legali è compito dell'azienda sostenere le proprie ragioni".  

Nella discussione anche l'asessore Masselli: "Le scelte della politica non possono fare tutto, la materia è regolamentata, le decisioni sono prese dall’Auri, le tariffe dei cittadini di Terni sono definite da tutti i sindaci dell’Umbria. Altre maggioranze hanno votato la gara d’ambito del 2014,  è in quella occasione che sono stati definiti i parametri di rifermento, molto alti, che sono oggi nell’impossibilità di essere traguardati e questo ha penalizzato sulle riduzioni tariffarie. Il tema non è semplicemente dei costi o delle relazioni sindacali: nel 2014 Asm ha fatto una gara che non si poteva permettere e che ha portato ad accumulare debito. Il tema dei costi è pesante: Asm non può decidere di assumere altri 40 operatori, tutti i costi che il gestore sostiene devono essere autorizzati dall’Auri e dall’autorità nazionale. Può andare incontro a sanzioni, non occorre comunque ribaltare sugli utenti maggiori costi. Il punto centrale è la tariffa puntuale: l’uscita dal tributo è stata definito da tutti i comuni dell’ambito, i comuni che ancora non l’hanno applicata sono sanzionabili dal gestore, in quanto erano previsti nel 2017". 

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