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Coronavirus, il volontariato di prossimità. A quartiere Italia una rete di servizi a favore dei soggetti più di deboli

L’associazione ‘Arciragazzi gli anni in tasca’ fornisce una serie di supporti per fronteggiare l’emergenza sanitaria

“Meno ti muovi e meglio è” per definire il volontariato di prossimità. Un’accezione di come l’emergenza sanitaria cambia gli scenari anche per ciò che concerne la solidarietà. Cercare di limitare gli spostamenti, in tal senso, concentrandosi su uno specifico territorio. Dal 2004 l’associazione ‘Arciragazzi gli anni in tasca’ fornisce il proprio contributo alla città. Fino allo scorso anno risiedevano in via Carrara: “Gestivano la siviera – afferma Marco - poi è stata presa la decisione di chiudere gli spazi rivolti ai giovani. Ci siamo spostati in piazza della Pace dove abbiamo preso in affitto un vano, tramite i locali dell’Ater”.

Emergenza, bando e solidarietà

“Durante la prima fase emergenziale ci siamo organizzati per mettere a disposizione alcuni servizi tra cui aiuto spesa per i soggetti più deboli, consulenza telefonica per le domande di accesso al reddito, acquisto di medicinali”. La fondazione Carit ha promosso il bando “Welfare di comunità – emergenza Covid19, insieme per la ripresa” al quale hanno partecipato i volontari dell’associazione: “Ce lo siamo aggiudicato con altre partecipanti. E’ stato fondamentale per le nostre attività. Nel mese di giugno sono state fornite attività estive per i più piccoli all’aperto, nei luoghi pubblici come spazi condominiali e parchi” sempre nel perimetro di piazza della Pace e comunque all’interno del quartiere. “Inoltre anche il cinema per la durata di cinque settimane. Fino alla fine di novembre potremmo beneficiare anche di questi contribuiti preziosi, poi proseguiremo con il volontariato”.

Ora il ritorno della seconda ondata: “Riproponiamo tutti i supporti a favore dei soggetti più deboli. Acquistiamo i prodotti nei negozi di prossimità per poi procedere con le consegne a domicilio. Inoltre segnaliamo ai soggetti preposti le situazioni più delicate di disagio, oltre che offrire un servizio di consulenza e supporto nei confronti di chi richiede eventuali sussidi. L’approccio è prevalentemente telefonico. Tuttavia in casi di necessità contingenti, è possibile prendere un appuntamento in presenza osservando in modo scrupoloso tutte le normative anti-contagio”. Le ultime restrizioni dettate dalla pandemia: “Ci hanno impedito di proseguire l’attività di aiuto compiti per i ragazzi delle elementari e delle medie. Tuttavia siamo sempre a disposizione, grazie ad alcuni ragazzi del servizio civile. Il nostro motto – conclude Marco dell’associazione ‘Arciragazzi gli anni in tasca’ è nessuno deve rimanere indietro. A maggiore ora con tutte le difficoltà che stanno nuovamente riemergendo”.

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