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Ast, Latini e Salvati in sopralluogo all'Ast: "Bene l'accordo ponte. Ora il governo deve vigilare"

Nella mattinata c'è stato anche il sopralluogo agli impianti siderurgici per il recupero dei metalli fuoriusciti dalle scorie. Salvati: "Una sfida ambiziosa che richiede un grosso investimento per l'azienda"

Anche il sindaco di Terni, Leonardo Latini, ha avuto modo di partecipare alla videoconferenza con il Mise - Ministero dello Sviluppo economico - per esaminare e discutere l'atto di pre-intesa dell’accordo-ponte, siglato tra Ast ei  sindacati. L'accordo, stante le procedure di vendita, resterà valido al 30 settembre 2021. Nell'accordo è previsto almeno un milione di acciaio fuso e permette di salvaguardare i livelli occupazionali.

L'intesa, inoltre, prevede investimenti per 20 milioni di euro, 7 dei quali verranno impiegati per completare il progetto di recupero delle scorie.

“Questa fase – spiega Latini – è molto delicata e l’accordo risulta funzionale ad assicurare regolarità prima della vendita. In prospettiva serve la massima attenzione del governo affinché la procedura di vendita possa garantire sviluppo e occupazione per il nostro territorio.”

Salvati: "Recupero dei metalli delle scorie è una sfida ambiziosa"

Nella stessa mattinata, l'assessore all'ambiente, Benedetta Salvati, ha effettuato un sopralluogo insieme a regione Umbria e Arpa Umbria nel sito siderurgico dell' Ast per constatare sul posto lo stato di avanzamento dei lavori per la costruzione del nuovo metal recovery ovvero gli impianti di recupero dei metalli.

"Si tratta – afferma l’assessore Salvati - di una sfida ambiziosa che richiede un grosso investimento per l'azienda. Oggi l'impianto, utilizzato per recuperare i metalli contenuti nelle scorie da riutilizzare nel ciclo di produzione dell'acciaio, si trova nell'area sud-est del sito e le operazioni di recupero meccanico avvengono totalmente all'aperto. Tutto ciò, anche in condizione di moderata ventosità, causa fenomeni evidenti di sollevamento di polveri che si disperdono nell'ambiente circostante e nelle aree al di fuori delle mura dello stabilimento

I nuovi impianti per il recupero dei metalli dalle scorie - continua l’assessore - saranno invece tutti collocati all'interno di un nuovo grande capannone costruito recuperando un'area dismessa da più di 40 anni e quindi senza ulteriore consumo di suolo e aumento di volumetrie. In questo modo, le polveri prodotte durante le lavorazioni saranno captate, convogliate e immesse in maniera controllata in atmosfera e i rumori completamente abbattuti”.

Il progetto

Il progetto per questo tipo di cantiere può essere meglio compreso con alcune specifiche numeriche: 20.000 mq di pannelli  dello spessore  150 cm e peso 450 kg isolanti e fonoassorbenti; 500.000 kg di acciaio; 7000 mc di cemento gettato; 20 portoni con capacità di abbattimento del 34 dB; 35.000 di ore lavorate.

Il 97 per cento dei lavori sono stati effettuati e il cantiere per Ast si chiuderà il 31 dicembre; in continuità subentrerà la società finlandese Tapojärvi Oy che monterà i macchinari da utilizzare per il recupero e il riuso dei metalli di cui sono ricche le scorie di fusione e per fine estate l'impianto entrerà in esercizio.

“Un buon passo avanti - evidenzia l’assessore all’ambiente - per il contenimento delle emissioni diffuse che si originano nello stabilimento e che vedrà come chiave di volta la realizzazione della nuova rampa scorie per la quale Tapojärvi sta iniziando l'iter autorizzativo necessario per la costruzione e l'esercizio del nuovo impianto”.

Ognuno con il proprio ruolo e le proprie competenze, stiamo vigilando sull’Ast – concludono il sindaco Latini e l’assessore Salvati -, convinti che il compito dell'istituzione comunale sia quello di essere garante del lavoro e della tutela dell'ambiente e della salute di lavoratori e cittadini. Solo in questo modo riusciremo a tutelare la realtà industriale più importante della Regione, tanto strategica quanto impattante, mettendola in condizione di produrre ai massimi livelli ma allo stesso tempo spingendola ad investire in maniera seria sulla tutela ambientale del territorio che la ospita.”

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