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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ex convento di San Pietro, le preoccupazioni dei genitori: “Questione sicurezza prioritaria per i nostri bambini”

Alcuni genitori esponenti del Consiglio di circolo della Direzione didattica “Mazzini” hanno formalizzato una richiesta di audizione all’amministrazione e consiglio comunale

Rigenerare gli spazi del chiostro e dell’ex convento di San Pietro. Un obiettivo che si prepone il Comune di Terni e l’Ater attraverso un intervento di ristrutturazione edilizia. Tale progetto è stato oggetto di una petizione online, lanciata nelle scorse settimane sulla piattaforma Charge.com ed entrato nel mirino del capogruppo di Michele Rossi il quale, ha più volte sottolineato, come l'intervento: “Stravolgerà l'identità di quel luogo, che porterà a trasformare un convento del 1600 in un condominio di miniappartamenti di edilizia popolare con affaccio diretto su di un chiostro medievale.”

Alcuni genitori ed esponenti del Consiglio di circolo della Direzione didattica “Mazzini” – istituto collocato in prossimità del complesso – hanno formalizzato una richiesta di audizione, fatta pervenire all’amministrazione e consiglio comunale. All’interno del documento è sottolineato come: “Il previsto avvio di un cantiere dei locali sovrastanti il chiostro che ospita i bambini della scuola d’infanzia del plesso “Mazzini” della Direzione didattica “Mazzini”, nei tempi e nei modi del suo svolgimento, potrebbe non essere compatibile con lo svolgimento del pubblico servizio della scuola. Inoltre potrebbe non garantire un ambiente salubre per gli utenti, le attrezzature, strumentazioni e macchinari pesanti che sarà necessario utilizzare con le inevitabili polveri e rumori, i quali verranno prodotti.”.

Secondo i firmatari: “Ci preoccupa la questione della sicurezza, che nasce dalla coabitazione dei piccoli alunni con il cantiere”. Ed ancora: “Esprimiamo preoccupazione in merito alla possibilità che, parte o tutto il giardino del chiostro, possa essere tolto all’utilizzo dei bambini della scuola dell’infanzia per un tempo più o meno lungo”. Ulteriore elemento di perplessità desta la destinazione d’uso: “Diverso sarebbe l’inserimento nei locali del chiostro di un museo rispetto all’utilizzo previsto che, a quanto emerge dal dibattito sui social media, si immagina residenziale”. Gli esponenti del consiglio si domandano: “Quali certezze in termini di privacy e in generale di sicurezza saranno garantite all’utenza della scuola dalla forzata coabitazione?”. Infine: “Quando saranno riconsegnate alla scuola le aule del piano terra del chiostro, che sono state estromesse all’uso dei bambini in relazione all’ultimo terremoto?”. Spetterà dunque al presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti calendarizzare l’audizione, incardinata nella commissione competente.

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